Roma - Quando l'informazione è disinformazione

Interrogazione del Sen. PSI Enrico Buemi alla Commissione vigilanza

Per "dovere di informazione" riceviamo e pubblichiamo la richiesta inoltrata dal Senatore PSI Enrico Buemi alla Commissione di Vigilanza dei servizi radiotelevisivi da cui si evince come il soggetto possa essere danneggiato in maniera determinante specie in vicinanza dell'appuntamento elettorale. Purtroppo situazioni analoghe accadono  frequentemente, frutto di una deontologia professionale che troppo spesso privilegia la notizia d'effetto che fa lievitare l'indice d'ascolto.

 

       Civico20News

      Massimo Calleri

 Direttore Respnsabile

 

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Interrogazione a risposta scritta

 

Ai Presidente della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, Presidente della Rai, Direttore generale della Rai. - Premesso che:

in data 21 novembre 2017 su RAI 3, nel corso di una puntata di Cartabianca, è andato in onda un servizio firmato da Gabriele Corsi, nel quale si pretendeva di dimostrare che in Italia vi sarebbero moltissimi partiti di sinistra ma che i medesimi sarebbero però, per così dire, inesistenti o ‘finti’, sprovvisti cioè di una reale struttura organizzativa fatta di persone, uffici, etc;

al fine di sostenere tale assunto, il servizio mostrava l’inviato di Cartabianca recarsi presso varie sedi di partito e citofonare ai rispettivi ingressi, senza ottenere risposta o comunque lasciando intendere, anche attraverso interviste ad hoc, che le medesime erano deserte o inattive;

tra le sedi oggetto del servizio vi è quella della direzione nazionale del Psi a Roma, in via Santa Caterina da Siena 57, al primo piano; anche in quell’occasione, l’inviato ha citofonato e dagli uffici del Psi è stato aperto il portone dell’ingresso principale; tuttavia Corsi, senza entrare nemmeno all’interno dello stabile, ha sostenuto a favore di telecamera, non solo che negli uffici del Psi non vi fosse nessuno, ma che al loro posto vi fosse un bed and breakfast;

nonostante la sede del PSI in quel momento fosse, come di consueto, operativa e fossero presenti dirigenti politici, con facoltà di verifica, il messaggio veicolato allo spettatore è stato dunque di tutt’altro segno: il partito socialista in realtà non esisterebbe, non è operativo ed è sprovvisto di una vera e propria organizzazione.

Il suddetto servizio televisivo, emesso peraltro su una rete pubblica, non solo ha condotto un’indagine incompleta e tendenziosa, ma ha creato una vera e propria notizia falsa, suggerendo allo spettatore conclusioni, di rilievo chiaramente politico, radicalmente errate.

gli effetti negativi sull’immagine del Partito socialista scaturenti dal servizio in parola, anche in vista delle future elezioni politiche, sono evidenti, così come è assolutamente discutibile l’assunto di fondo per il quale ci sarebbero ‘troppi’ partiti di sinistra, quasi che il pluralismo sociale e politico non sia un tratto caratterizzante dello Stato costituzionale e dell’Italia in particolare;

un servizio del genere ha leso altresì la dignità degli elettori, militanti e amministratori del Partito socialista i quali si sono sentiti presi in giro dalla trasmissione (quali persone che hanno ‘sprecato’ il loro voto in qualcosa che non c’è) e traditi dal partito che hanno votato, il che è ancor peggio.

per sapere:

di quali informazioni dispongano i Presidenti e il Direttore generale interrogati, per quanto di competenza, in merito ai fatti riferiti in premessa;

se, attesa l’evidente infondatezza delle tesi e delle conclusioni suggerite dal programma Cartabianca specie con riferimento al Partito socialista italiano, non reputino necessario attivarsi, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, al fine di accertare eventuali mancanze o colpe nella preparazione, montaggio e messa in onda del servizio televisivo in parola, e le relative responsabilità.

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 24/11/2017