Torino. Giuseppe Fassino, un Liberale

Il Centro Pannunzio ricorda il suo Presidente Onorario

  Nel quinto anniversario della sua dipartita, il Centro Pannunzio ricorda Giuseppe Fassino, che tra i molti meriti e autorevoli riconoscimenti, ha anche ricoperto il prestigioso ruolo di Presidente Onorario del centro Culturale. L’incontro avverrà giovedì 23 Novembre alle ore 17, nella Sala dei Consiglieri di Palazzo Cisterna, in via Maria Vittoria 12, già prestigiosa sede della Provincia di Torino.

Sulla figura di Giuseppe Fassino, liberale gentiluomo di antico stampo, uomo di vasta cultura e politico integerrimo,  si confronteranno, Gerardo Nicolosi, Gianna Gancia, Fernando Santoni de Sio, Elio Ambrogio. Introdurrà l’incontro Pier Franco Quaglieni, vice Presidente del Centro Pannunzio.

Ritornare a Giuseppe Fassino, significa per me ricordare l’ultimo sereno colloquio avvenuto pochi mesi prima sua morte.

Rivendicava Fassino, con orgoglio la distanza abissale tra la politica come la intese nella sua lunga vita di esponente  del Partito Liberale Italiano, rispetto alle consorterie di questi tempi, dove programmi e dichiarazioni vengono disinvoltamente gabellati, con cambi di casacca e d’indirizzo.

 

Per capire i valori di cui era portatore l’Uomo Fassino, vorrei evidenziare una coincidenza forse fortuita tra il Comune di nascita e di vita dell’Illustre senatore, Busca in provincia di Cuneo e il celebre discorso che proprio in quel luogo Giovanni Giolitti tenne il 29 ottobre del 1899, che può, a ragione ritenersi uno dei più genuini manifesti del giolittismo, ovvero un discorso nel quale vibrano tutti i temi del Liberalismo e della democrazia moderna, cui Fassino si è sempre identificato.

Nelle affermazioni fortemente pronunciate dall’Uomo di Dronero, c’è una convinta e calda sollecitazione verso i più deboli  e verso chi non ha voce politica. Si pongono limiti fermissimi all’esercizio arbitrario del potere, dove si riconosce che la politica deve essere “ancella” della società reale e delle sue esigenze; un discorso infine che chiede una nuova chiarezza istituzionale e nel quale si riafferma il ruolo di uno Stato autorevole e non autoritario, presente e non invadente.

 

Ma soprattutto colpisce, in esso, proprio quel pragmatismo, quella concretezza tutta cuneese che guarda alle cose minime ma reali della civile convivenza: le imposte di registro, la tassazione  del petrolio e dello zucchero, i costi del cotone e del grano che, al di là delle grandi ideologie, sono i problemi che fanno soffrire o gioire le persone, cioè l’Italia e lo Stato.

 

  Non è difficile cogliere, nelle parole pronunciate da Giovanni Giolitti a Busca, molte assonanze con  certi scritti di Luigi Einaudi nei quali vivono le stesse idee e le stesse cose: i prezzi dei beni e i problemi dei cittadini, le decisioni politiche e le loro conseguenze sulla vita quotidiana, le tasse ed i bilanci delle piccole e piccolissime imprese, e la micro politica che si fondono inestricabilmente.

 

E tutto questo ci riporta all’attenzione che un grande statista come Cavour, poneva, da amministratore, prima ancora che politico, sui temi dell’agricoltura, dell’irrigazione, della tecnologia, dei commerci che già ai suoi tempi stavano cambiando il mondo, all’impatto che una piccola decisione politica può avere su un’immensa schiera di attività economiche e quindi anche alla “pericolosità” della politica non fondata su una perfetta conoscenza dell’economia.

 

Tematiche che oltre ad averlo coinvolto, hanno caratterizzato la lunga attività di Fassino ai vertici del Partito Liberale della Provincia si Cuneo, nella Direzione Nazionale e nelle istituzioni.

In questa positiva presenza, come verrà illustrato dai relatori del convegno, Fassino si proponeva con la pacata consapevolezza di portare le istanze dei suoi concittadini nei consessi internazionali, nelle riunioni preparatorie per la discussione e stesura dello Statuto della Regione Piemonte, al Senato della Repubblica e all’interno dei Governo in cui svolse i ruoli di sottosegretario alla Pubblica Istruzione ed alla Difesa, per far sentite, detestando i voli pindarici di discorsi inconcludenti, quello che con  realismo possiamo affermare, la priorità del bene comune.

Il senatore Buschese, era dotato delle competenze e conoscenza dei problemi da affrontare, seguendo quel percorso selettivo, quasi obbligato per coloro che nel Partito Liberale accedevano agli scranni parlamentari.

 

Fassino, venuto da una provincia di frontiera, il più delle volte bistrattata e dimenticata dal potere romano, ha saputo illustrare il Paese, tenendo ben elevate  le prerogative del cittadino elettore.

 

Siamo certi che, oltre alle dotte relazioni del professori Pier Franco Quaglieni, Geraldo Nicolosi, e Fernando Santoni de Sio, i due suoi elettori cuneesi che si confronteranno il 23 novembre a Palazzo Cisterna, cioè Gianna Gancia, l’ultima presidente della provincia di Cuneo eletta dai cittadini che ha ricoperto e ricalcato il mandato di rappresentanza, per ben 40 anni, svolto da Giovanni Giolitti, nel più alto consesso della Provincia ed il professor Elio Ambrogio, diretto collaboratore di Giuseppe Fassino, nel corso di lunghi anni, sapranno evidenziare il rispetto e l’impegno che Fassino portava nei confronti dei suoi concittadini.

Rispetto che si estrinsecava, tenendo sempre alto il senso dello Stato, sulla scia di quel liberalismo cuneese che, da Giovanni Giolitti a Marcello Soleri a Luigi Einaudi, ha sempre posto in primo piano la concretezza dell'azione politica nel duplice rispetto delle libertà individuali e dell'autorevolezza delle istituzioni.

 

Di uno Stato che non fosse, almeno nella sua concezione, tiranno o truffaldino, ma giusto nell’esercizio della Politica della Difesa, dell’Ordine Pubblico, dell’Istruzione e della Sanità pubblica.

Temi dai quali gli italiani si aspetterebbero una legittima risposta, aborrendo stomachevoli discorsi o, tanto peggio, provvedimenti clientelari di cui sono zeppe le cronache politiche o governative.

Questa era la caratteristica basilare del pensiero e dell’opera di Giuseppe Fassino.

 

Anche la sua Busca vuole ricordarlo con una serata presso Casa Francotto (Busca, piazza Regina Margherita 4) organizzata dai Lions Club di Busca e Saluzzo-Savigliano, dall'Amministrazione comunale di Busca, dalla Fondazione Cassa di risparmio di Saluzzo, dall'Associazione Giovanni Giolitti di Cavour e dall'Associazione di studi sul Saluzzese, tutte istituzioni che nel senatore Fassino hanno sempre avuto un sicuro punto di riferimento materiale e ideale.

Interverranno il sindaco di Busca, dott. Marco Gallo, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo prof. Giovanni Rabbia, lo storico prof. Aldo Alessandro Mola e il collaboratore e segretario del Senatore prof. Elio Ambrogio.

L'invito a partecipare ad ambedue i ricordi, è cordialmente rivolto a tutti coloro che l'hanno conosciuto e apprezzato e alla cittadinanza.

 

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Articolo pubblicato il 18/11/2017