L'educazione finanziaria qualifica la democrazia, quanti divari da recuperare!
Un paio di settimane fa, ho avuto modo di intervistare il professor Beppe Ghisolfi, presidente della Cassa di risparmio di Fossano e vice di Acri, un vero pioniere dell'educazione finanziaria. Il colloquio con questo eclettico e colto banchiere, da sempre uomo di comunicazione, mi ha reso più evidente quanto sia decisivo, in termini di democrazia effettiva e bene comune, costruire e diffondere una consapevolezza di base sul funzionamento delle banche e dei mercati.
Nei licei statunitensi i primi programmi di educazione finanziaria sono partiti, a macchia di leopardo sul vasto territorio, negli anni '70.
Successivi studi sull'efficacia, a vent'anni dall'avvio, hanno dimostrato che "l’esposizione ai programmi liceali di educazione finanziaria migliora inequivocabilmente la performance finanziaria degli adulti. L’evidenza di maggior rilievo concerne la propensione al risparmio. A parità di altre condizioni, l’essere stato esposto ad un programma liceale di educazione finanziaria fa aumentare il tasso di risparmio e la ricchezza finanziaria netta degli individui. Gli autori dello studio, pertanto, concludono affermando che education may be a powerful tool for stimulation personal savings".
In Italia siamo molto indietro. Al di là della buona volontà dei singoli, in primis il già citato Ghisolfi, solo ora s'inizia a immaginare una qualche sistematicità: di quest'anno il primo decreto che ne parla ufficialmente all'inizio di quest'anno.
Occorre innalzare, questo è certo, il livello di alfabetizzazione, che è significativamente inferiore a quello degli altri paesi industrializzati: penultimi tra i paesi Ocse davanti solo ai colombiani, con solo il 37% dei nostri connazionali in grado di rispondere correttamente a tre delle quattro domande di base sull'educazione finanziaria (inflazione, diversificazione, rendimenti semplici e rendimenti composti), contro il 65% e oltre della gran parte dei paesi del Nord Europa.
La ricchezza di una nazione si difende e costruisce dalla conoscenza della finanza e dei suoi meccanismo.
Tutti, anche realtà di rappresentanza imprenditoriale come Dai Impresa e noi operatori della comunicazione, dobbiamo sentirci impegnati su questo fronte. Autorevoli esempi come quello di Ghisolfi dimostrano quanto sia importante.
Marco Margrita
@mc_margrita
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Articolo pubblicato il 13/11/2017