Sarà AirBnB a ridare vita alla montagna e ai borghi alpini?

Venerdì 10 novembre un appuntamento all’Uncem

Probabilmente la montagna in quanto periferia ha bisogno di riavvicinarsi al centro attraverso la Rete e la connettività. Per questo è da evidenziare l’interessante appuntamento di venerdì 10 novembre alle 11 presso l’Uncem in via G. Ferrari 1 a Torino.

Durante la mattinata verranno esposte le prospettive per la montagna rappresentate da Airbnb, il popolare portale online di home sharing.  Infatti, Giulio del Balzo, Public policy associate di Airbnb Italia, illustrerà le iniziative del portale per i territori montani, per gli Enti locali e per i borghi ai Sindaci, agli Amministratori locali, agli operatori turistici, ai professionisti e alle imprese.

È chiaro come siano notevoli le opportunità per la montagna. Si pensi al riutilizzo di seconde case; alla costruzione di un'offerta turistica nuova, rivolta a una domanda in particolare dall’estero; alla possibilità di utilizzare sul portale AirBnB pezzi di borghi alpini, come il sito ha già fatto con altri borghi italiani.

Ad oggi il Piemonte esprime 12.400 degli oltre 300.000 annunci presenti in Italia sulla piattaforma, per cui l’host tipico piemontese ha in tal modo guadagnato 1.300 Euro, affittando la propria stanza o casa per un numero medio di 20 notti.
È da segnalare che la Regione Piemonte ha già firmato con AirBnB un protocollo d'intesa per lo sviluppo di percorsi di collaborazione proprio in ambito di house sharing.

Anche in questo caso i dati esprimono valori più contenuti rispetto alle statistiche nazionali: il tipico host in Italia affitta la propria stanza o casa per 23 giorni all’anno per un guadagno di 2.200 euro.

L.V.C.

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Articolo pubblicato il 08/11/2017