Torino. Chiara Appendino, la misura è ormai colma!

Il malessere diffuso e la insicurezza della città evidenziano sempre più l’incapacità di sindaca e assessori

Siamo garantisti e sin quando non potremo leggere nero su bianco di quale entità saranno gli addebiti mossi dalla magistratura a Chiara Appendino, per la sanguinosa notte del 3 giugno in piazza san Carlo, non scriveremo un rigo.

Sconcerta però leggere frasi tracotanti che gli scherani della sindaca vomitano sul web nei confronti di giornalisti e quanti si esprimono su vicende che hanno a che fare con l’operato di Chiara Appendino.

Per carità non ci stupiamo, perché altrove, i facinorosi vicino al M5S sono passati alle vie di fatto nei confronti di una collega che svolgeva onestamente il suo lavoro.

Comunque, oltre alle indecisioni sui gravi e rilevanti problemi che hanno investito la GTT ed i conti farlocchi del comune, le carenze e l’incapacità di quest’amministrazione, stanno estendendosi a vista d’occhio.

Sulla GTT, l’indecisione e la caparbietà della sindaca rischiano di mandare all’aria l’intera azienda di trasporti comunale, con il rifiuto di adottare quelle soluzioni offerte da Governo, Regione e  gruppi consigliari dell’opposizione, che potrebbero ovviare a conseguenze maggiormente gravi per la città.

Così i presupposti per l’avvio del progetto per la linea della M2, maneggiati con pressapochismo dal vice sindaco naif, ovvero “NOTUTTO”.

Ma, oltre a quelli che per Chiara Appendino sono noiosi numeri, l’incuria e l’indifferenza della sua amministrazione, continua a colpire la carne viva dei cittadini. Soffermiamoci sugli ultimi episodi, capitati nelle periferie da sempre bistrattate ed ignorate, da sindaca e giunta, salvo durante la campagna elettorale.

“L’altra notte, alle 0,30 circa, come ci precisa Raffaele Petrarulo, capogruppo di Direzione Italia nelle 6 circoscrizione, in via Ponchielli, di fronte al centro commerciale, è stato appiccato l’ennesimo rogo doloso a un automezzo. Sono intervenute le autobotti dei vigile del fuoco e le volanti della Polizia.”

“Purtroppo, continua Petrarulo, questi fatti sono all’ordine del giorno. Incendi a roghi che creano malessere ed insicurezza  tra la popolazione, senza contare le rapine e gli scippi”.

Come abbiamo avuto occasione di scrivere in precedenza, gli appello a sindaca, Prefetto e Questore da parte di cittadini e circoscrizione, sono andati letteralmente a vuoto.” Cosa si aspetta, si chiede Petrarulo?  Una tragedia e la giustizia sommaria con i cittadini stufi di vedere i delinquenti circolare per le strade e rimanere impuniti?”

Sempre in periferia,  sono stare prese a sassate e distrutte le Luci d'Artista che il Comune di Torino aveva installato in piazza Montale, nel cuore delle Vallette, nella periferia Nord della città. Dodici luci su 18 dell'opera di Vanessa Safavi - Ice cream light - sono malridotte e la polemica cresce.

Il presidente del Circolo dei Lettori Luca Beatrice  non usa mezze termini: "Ci sono luoghi dove la bellezza e la cultura non arrivano; vanno lasciati al loro triste destino". 

Ma la sindaca di Torino seraficamente risponde : "Quando abbiamo scelto di riportare cultura e bellezza nelle periferie attraverso l'installazione delle Luci d'Artista lo abbiamo fatto con un intento ben preciso: dimostrare che Torino è una grande città, dove non ci sono zone di serie B, dove l'arte, la cultura e la bellezza sono un diritto di tutte e tutti. Questa è la posizione mia e di tutta l'Amministrazione".

Però anche il Presidente della Circoscrizione Marco Novello lamenta di non essere stato coinvolto nella scelta, come la consigliera del Pd di quartieri Mary Gagliardi, che aggiunge: "Le cose calate dall'alto non funzionano, piazza Montale non è un piazza qualsiasi. Bisogna ragionare con chi la vive, con i ragazzi che la abitano".

Ma evidentemente Chiara Appendino la vippara dei salotti, non conosce il nostro Bronx e lo immagina l’Eden di Torino.

Se avesse a cuore la sicurezza ed il benessere dei cittadini e non ottenesse i risultati nel parlare con il questore, cerchi di coinvolgere il ministro degli interni per supplire con la vigilanza, alla ricomposizione del tessuto sociale delle periferie, meta dalla quale questa maggioranza è culturalmente lontana oltre che incapace di agire.

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Articolo pubblicato il 06/11/2017