Piemonte: Quale Autonomia?

Proseguiamo il confronto politico e culturale, ospitando il contributo dell’on. Roberto Rosso

Si sta intensificando anche a livello nazionale il dibattito sulle tematiche dell’Autonomia e sulle vie da percorrere per ottenerla. La scorsa settimana abbiamo avviato il confroto politico con l’intervento della Presidente Gianna Gancia.

Ringraziamo l’onorevole Roberto Rosso, già candidato sindaco di Torino e capogruppo di Direzione Italia al Consiglio Comunale per il contributo che ci ha inviato e che pubblichiamo.

“Hanno ragione quelli che sostengono la stretta connessione tra Torino e l’Egitto. Non solo per la presenza del Museo Egizio. A Torino, infatti, a guidare la Regione Piemonte, abbiamo una mummia. La mummia Chiamparino. Gli egittologi dovrebbero studiarla anche perché il presidente della Regione pare non abbia molto altro da fare. I suoi colleghi delle altre Regioni si stanno impegnando per eliminare gli inaccettabili ritardi della burocrazia romana, trasferendo le competenze sul territorio. E, in questo modo, riducendo i tempi di attesa e utilizzando al meglio le risorse prodotte dal territorio stesso.

A questo sono serviti i referendum in Veneto e Lombardia, a questo è servito l’inizio della trattativa tra Emilia Romagna e Stato, a questo serviranno le iniziative che la Liguria si appresta a far partire. Una maggior autonomia che serve ai cittadini, che serve alle imprese, che permette di creare occupazione e ricchezza, che favorisce la lotta alla povertà.

E il Piemonte? Nulla di nulla. Alla mummia Chiamparino l’autonomia non piace. Lui si giustifica sostenendo che il percorso per il trasferimento di competenze è riservato alle Regioni virtuose mentre il Piemonte, avendo ereditato i disastri della giunta Bresso, deve convivere con il piano di rientro. Ma è lo stesso Piemonte che ha un residuo di 6 miliardi di euro all’anno. Dunque i piemontesi, grazie a Bresso ed alla mummia, regalano a Roma, ogni anno, 6 miliardi in più di quanto ricevono. Altro che piano di rientro. Ovviamente, con un governo nazionale a guida Pd come la Regione Piemonte, la mummia si guarda bene dal richiedere una parte di questi soldi, al di là delle maggiori competenze. I piemontesi devono fare sacrifici per il ben del Pd mentre in Calabria e Sicilia si possono assumere legioni di operai forestali nullafacenti, come ammette anche il siciliano Musumeci.

Forse, però, la mummia di piazza Castello non vuole maggior autonomia perché consapevole della pochezza della sua squadra di governo locale. Dall’economia all’ambiente, dalla cultura alle infrastrutture, la scarsa competenza è evidente. E non solo in occasione di emergenze come quella degli incendi. Anche nell’ordinaria amministrazione si assiste allo show dei dilettanti allo sbaraglio.

Eppure l’autonomia è il migliore antidoto contro le pulsioni secessioniste. Essere autonomi all’interno di un medesimo Stato a cui devono competere solo materie generali quali difesa e politica estera. Al centro deve restare il potere legislativo ma la gestione di ciò che serve ai cittadini deve essere il più possibile vicina ai cittadini. Per questo, però, servono assessori capaci, competenti. Non statue e mummie da museo,”

Roberto Rosso

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 01/11/2017