Torino, I 500 giorni inutili di Chiara Appendino.

Consiglio comunale teso per cercare di capire le strategie per la GTT: Espulso dall’aula il capogruppo PD Lo Russo.

Al colmo della tensione, a conclusione della discussione in consiglio comunale di un’interpellanza delle minoranze sulle presunte o possibili strategie del Comune per salvare dal baratro la GTT ed i suoi dipendenti, il Presidente del Consiglio Comunale, Fabio Versaci ha espulso dall’Aula il capogruppo del PD Stefano Lo Russo, un pacato docente universitario che, rispondendo ad una provocazione dell’assessore Unia, si è avvicinato ai banchi della giunta.

Seduta tesa e sconcertante per la vacuità della argomentazioni della maggioranza avallata in modo penoso dall’assessore La Pietra ed ancor più inconcludente dalla sindaca Appendino.

Perfino una delegazione dei lavoratori GTT che sin dal primissimo pomeriggio stazionava in piazza Castello, ha protestato a voce alta dalla tribune del consiglio per la vaghezza delle risposte che rilevano l’assoluta mancanza di strategia della Giunta Appendino.

Ed è stato il motivo dominate delle riflessioni dei consiglieri dell’opposizione intervenuti nel dibattito, Stefano Lorusso, l’ex assessore Claudio Lubatti e l’ex sindaco Piero Fassino, per il PD, Osvaldo  Napoli capogruppo di Forza Italia, Alberto Morano capogruppo lista civica Morano e Roberto Rosso, capogruppo di Direzione Italia.

Con diversi spunti hanno chiesto all’amministrazione quali strategie intende mettere in campo. Il bilancio del 2016 non è ancora stato approvato dalla GTT ed emergono poste inesigibili inserite apposta per cercare di camuffare i conti, come autorevolmente dimostrato anche in questa occasione.

L’unica attività espressa dal comune, prevede di raccattare contributi governativi e vendere  i gioielli di famiglia per tamponare il deficit, ma non annuncia una strategia per il futuro.

Addirittura l’amministrazione attende che un pool di esperti disegni il piano industriale di GTT, che sarà sottoposto al consiglio di amministrazione della società, senza formulare il progetto politico.

La via da seguire, a suggello del dibattito, l’ha indicata il capogruppo Alberto Morano con proposte chiare, ma ahimè al momento inascoltate.

“Sindaco abbandoni quindi l’arroganza e la presunzione, agisca con coraggio e metta il PD di fronte alle sue responsabilità”, precisa Morano.

“Io modestamente mi permetto di suggerirle quanto segue:

a) sostituisca uno o due dei suoi assessori soprammobile, con persone determinate e capaci a cui affidare il risanamento del sistema partecipate;

b) denunzi alla Procura della Repubblica i falsi nei bilanci di GTT; io l’ho fatto il 21 Settembre 2016; arriva in ritardo, ma dimostra di non voler coprire la responsabilità di chi c’era prima;

c) faccia promuovere dall’assemblea di GTT (in cui vota la Città per il tramite di FCT Holding), azione di responsabilità nei confronti di amministratori e sindaci che hanno redatto bilanci falsi ingannando la Città ed i creditori;

d) revochi gli attuali amministratori, ma non per la vicenda della multa, bensì per assoluta incapacità; non lasci al PD la possibilità di chiedere le dimissioni di Ceresa per 25 Euro, quando lo stesso ha ben e più gravi responsabilità;

e) eviti di sedersi al fianco dell’Amministratore Delegato della società che ha causato il disastro e soprattutto eviti di affidare a detta persona la redazione del piano industriale di rilancio; non è credibile;

f) richieda all’Agenzia Regionale per la Mobilità il pagamento di tutti gli importi non contestati e corregga il bilancio di GTT;

g) se questi importi non bastano a risanare chieda allo Stato un intervento straordinario; è stato fatto per Napoli, può essere fatto anche per Torino, conclude il capogruppo Morano.”

Ma Chiara Appendino, nonostante che sul punto sia stata interrogata da più consiglieri intervenuti, conclude serafica “ Il piano industriale – che deve essere asseverato – vuole aumentare il margine lordo per la sostenibilità nel medio-periodo, affrontare i problemi di mutui e liquidità, rinnovare il parco mezzi e permettere il turn over del personale. Non sono previste cessioni di quote. Ci abbiamo messo 500 giorni, ma lo abbiamo fatto. Stiamo facendo la nostra parte, così come il Governo e la Regione Piemonte: se tutti faranno la loro, ce la faremo”

Analoga  preoccupante situazione  si verifica, perché collegata, quando il Consiglio Comunale ha approvato con 23 voti favorevoli la delibera presentata dalla Sindaca e dall’assessore al bilancio, Sergio Rolando, relativa al Piano di interventi per il riequilibrio strutturale dei conti del Comune.

Poiché non stanno in piedi i conti della GTT, in attesa di copertura del debito e dell’entità del fabbisogno, anche il Comune s’impantana nel libro dei sogni. Così gli interventi dell’opposizioni e con il notaio Morano che indica espressamente i rischi insiti nel documento in approvazione.

“il Piano di Interventi non é sostenibile, non essendo chiaro se ne sussistano i presupposti, precisa Morano. “Ho più volte richiesto all’amministrazione e, riformulo la richiesta oggi alla amministrazione ed ai consiglieri Cinque Stelle, di invertire, dando prova di senso di responsabilità istituzionale, l’ordine delle Delibere:

  1. Innanzi tutto occorre avere chiarezza sul salvataggio di GTT e conseguentemente  addivenire alla  approvazione del bilancio della società da parte della Città di Torino.

  2. In secondo luogo occorre fare chiarezza sulle sorti di Infra.To e conseguentemente addivenire alla approvazione del bilancio di Infra.To.

  3. In terzo luogo occorre dar corso alla sottoscrizione delle convenzioni con GTT e Infra.To.

  4. In quarto luogo occorre approvare l’assestamento di Bilancio

  5. Infine si potrà, consapevolmente, votare l’approvazione del Piano di Interventi, del Piano di Dismissioni e della vendita delle azioni Iren”.

Per poi concludere dichiarando il voto contrario e indicando ai consiglieri di maggioranze che “ l’approvazione di documenti falsi o (palesemente inattuabili, o privi dei presupposti), comporta (come più volte sancito dalla Corte dei Conti) l’assunzione di responsabilità personali da parte dei consiglieri e che oggi, ad esito della discussione su questa Delibera, nessuno potrà sostenere di non essere informato dei problemi ed il voto favorevole  diventa quindi espressione consapevole di una volontà necessariamente informata, con le conseguenze che tutto ciò comporta se si dovesse verificare quanto da me chiaramente indicato.”

Appello caduto nel vuoto, perché la delibera è poi stata approvata con i voti favorevoli della sola maggioranza.

La vicenda non si chiude qui con la Corte dei Conti già in allerta, le spallucce felici di chi dovrebbe preoccuparsi ed i cittadini al centro.

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Articolo pubblicato il 31/10/2017