Torino, Manifestano gli infermieri, per il ripristino del turnover e il Comitato a difesa dell'spedale Oftalmico, contro la prossima chiusura del nosocomio di via Juvara.

Le delegazioni sono stare ricevute in Consiglio Regionale

Ieri mattina, in piazza Solferino una folta delegazione di oltre 350 infermieri aderenti al Nursing, il sindacato maggiormente rappresentativo ha manifestato contro le molteplici carenze da parte della Regione, che rendono difficile e insicura l' attività infermieristica.

In particolare , si rivendicano le scarse assunzioni rispetto al numero di lavoratori necessari nel comparto, il rapporto tra infermieri e pazienti (il massimo sarebbe uno a sei), il monte ore di straordinario non pagato e di ferie accumulate, un programma di tutela del personale che si trova ad operare in prima linea, sempre più oggetto di episodi di aggressioni che aumentano nei periodi critici ad es. quelli influenzali, l’affollamento dei Pronto soccorso, la pronta disponibilità usata per tener aperte le sale chirurgiche, e molti altri ancora.


Alla protesta si sono associati i componenti del Comitato a difesa dell' Oftalmico , che dopo aver raccolto oltre 90000 da parte di cittadini, utenti ed operatori sanitari, si è visto brutalmente respingere ogni richiesta.

Entro l’anno la regione ha già annunciato il trasferimento di significative  attività dalla struttura di via Juvara all’ospedale dermatologico di via Cherasco ed al Giovanni Bosco, con criticità che si presentano insanabili.

Il Comitato, dinanzi alle decisioni già annunciate ed alla ulteriore mancata considerazione emerse nell’incontro al Consiglio regionale, ha già previsto iniziative di mobilitazione ad oltranza.

La consigliera Stefania Batzella (Movimento Libero e Indipendente) che da anni si occupa della carenze e disfunzioni del sistema sanitario regionale, oltre alle vicende dell’Ospedale Oftalmico, era presente nella duplice veste di operatrice della professione sanitaria (ostetrica all’ospedale di Susa) e per questo, come gli altri manifestanti indossava il camice  e di consigliere regionale del Piemonte, ha così commentato: “Gli infermieri sono essenziali per il funzionamento degli ospedali e delle strutture sanitarie, oltre che per le cure ai pazienti. Senza infermieri o come denunciato, con gli organici carenti e le condizioni di lavoro disagevoli, l’attività sanitaria risulterebbe bloccata o scarsamente funzionale. Anche se ora sono in aspettativa , conclude Stefania Batzella, sono qua per manifestare in primis come collega, per una situazione piena di difficoltà che conosco molto bene. Ma sono qua anche da un punto di vista politico, per denunciare questa situazione e portare avanti la battaglia e le richieste degli infermieri”. 

Successivamente le delegazioni sono state ricevute dal presidente del consiglio regionale Mauro Laus e da alcuni consiglieri regionali. I rappresentanti sindacali hanno inteso  sensibilizzare presidente e consiglieri sulle situazioni denunciate che si sono protratte negli anni e che stanno causando un alto livello di stress nel personale, che lavora male, è demotivato, preoccupato per il suo futuro e non riesce a rispondere come vorrebbe alle esigenze degli utenti.

Era presente alla manifestazione del mattino e successivamente all’incontro in sala Viglione, il consigliere regionale Alfredo Monaco, anche in veste di medico chirurgo che ben conosce i limiti e le necessità dei reparti ospedalieri, oltre al ruolo indispensabili degli infermieri.

“Ai rappresentanti sindacali ho chiesto se ritenevano utile lo strumento del sondaggio sul burn out che ho portato avanti in Quarta commissione fino ad arrivare, proprio ieri, all’approvazione definitiva”, afferma il Consigliere Regionale Alfredo Monaco, del Gruppo Scelta di Rete Civica.

Il coordinatore regionale di Nursind, Francesco Coppolella, ha pubblicamente approvato l’iniziativa e esortato il Consiglio Regionale a metterla in pratica quanto prima.

“Ora si tratta di dare gambe a questa iniziativa, che tramite le aziende sanitarie vogliamo far arrivare a tutto il personale, con gli infermieri che potranno esprimere in anonimato le criticità del loro prezioso lavoro”, conclude Monaco.

Il presidente del Consiglio Regionale, Mauro Laus ha garantito il proprio interessamento per esaminare nel merito le richieste sollevate.

All’incontro era presente anche la vice presidente del consiglio regionale Daniela Ruffino che ha dichiarato: "L'immagine della sanità piemontese e in particolare dell'Oftalmologia fornita dagli operatori che lavorano sul campo non é dissimile a quella che abbiamo denunciato lunedì a margine dell'annuncio effettuato da Zanetta sull'inizio del trasloco da via Juvurra. Il sistema sanitario piemontese sta trasferendo una scatola svuotata dalle decisioni assunte con la riforma sanitaria voluta dal centrosinistra".

Conclude Ruffino: "Insomma l'immagine che é uscita dall'incontro con il personale dimostra che Saitta vive una sanità che non esiste in Piemonte.  L'Oftalmico é l'elemento più palese del fallimento della spinta riformistica del centrosinistra: gli infermieri così come i medici scappano da via Juvarra di fronte all'assenza di comunicazioni sul futuro della struttura. Lo sblocco del turnover é l'ennesimo bluff: secondo le stime di Nursind il rapporto infermiere paziente resterà pericolosamente alto. Presenterò un ordine del giorno legato all'assestamento per tentare di invitare il Consiglio regionale di fermare una riorganizzazione che ha portato solo disorientamento tra i pazienti, un peggioramento dei servizi, una fuga del personale migliore verso altri nosocomi o peggio fuori regione".

Nel pomeriggio, alla ripresa dei lavori del consiglio regionale, l’assessore Saitta, rispondendo a un question time , ha dichiarato;

"Nei giorni scorsi la Città della Salute ha deliberato le prime 51 assunzioni di infermieri per i presidi di propria competenza, in queste ore ho avuto modo di sentire i direttori dell'Asl Città di Torino e dell'Asl To5, che mi hanno confermato come entro la fine dell'anno assumeranno rispettivamente 85 e 25 infermieri - continua l'assessore Saitta -. Stiamo in pratica applicando l'accordo siglato il 10 marzo scorso con le associazioni sindacali del comparto sanitario, privilegiando la stabilizzazione del precariato”.

Pomeriggio almeno in parte positivo, perché Saitta rispondendo a un’interrogazione della consigliera Stefania Batzella sul mantenimento  dell’attività  dell'ambulatorio odontoiatrico di Rivoli (TO) che ha sede in via Piave n. 19, ove vengono utilizzate vecchie apparecchiature a noleggio, il cui canone scade al 30 novembre,  problema già sollevato dalla stessa consigliera sin dal marzo 2016, su sollecitazione di numerosi utenti, ha dichiarato “che le apparecchiature sono state oggetto di proroga garantendo quindi la continuità del servizio di odontoiatria presso la struttura di via Piave fino alla realizzazione della Casa della Salute che avrà sede a Rivoli in corso Francia.

“Finalmente una notizia positiva dopo le numerose carenze e disservizi più volte da me denunciato, precisa la consigliera Batzella.

Accolgo con soddisfazione questa decisione, conclude la consigliera del Movimento Libero Indipendente, che considero una vittoria per i cittadini che potranno continuare a usufruire di questo servizio essenziale”.

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Articolo pubblicato il 25/10/2017