Un guardaroba in affitto per l’edonismo

L’attualità dell’insegnamento di Erich From

Una notizia riportata in un trafiletto su La Stampa di ieri: “Guardaroba in affitto, la sfida online a Zara”. È l’applicazione al mondo della moda del concetto di digital delivery; ma in questo caso è tutto “analogico”. Infatti, “Rent the Runway, la popolare società che consente il noleggio di abiti e accessori, lancia un abbonamento a 89 dollari al mese (circa 75 euro) che permette l’affitto di quattro capi per 30 giorni”.

L’obiettivo “è conquistare la classe media e strappare clienti ai colossi della grande distribuzione, aiutando allo stesso tempo i designer”. L’intento, all’apparenza “popolare”, ci pare basato su un desiderio prodotto da una “bolla” consumistica ed edonistica, tipica della nostra novella società dello spettacolo.

Non vi è possesso in questa formula: l’oggetto va restituito entro il mese. Vi è, invece, la possibilità, tutta contemporanea, di poter vantare un capo d’abbigliamento o un particolare accessorio.

Scriveva Erich From in Avere o essere che la differenza tra le due categorie sta “piuttosto tra una società imperniata sulle persone e una società imperniata sulle cose”.

Non occorre una sensibilità di sinistra per accorgersi della sempre maggior prevalenza delle cose sulle persone.

Ci piace pensare, e augurarci, un’impresa che sia sociale, saldamente radicata sul territorio e non sospesa nella “nuvola”; capace di non porre esclusivamente al proprio centro il profitto in termini economici; ma soprattutto dotata di senso di responsabilità, tanto verso le persone che la sostengono, quanto verso coloro che a essa si affidano.


L.V.C.

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Articolo pubblicato il 18/10/2017