Torino - Il ruolo dlla sanità militare: mostra e convegno in corso Francia 8

Liliana Carbone per Civico20News

 Ben 35 anni di attività al servizio della salute pubblica: è il volto solidale, attivo e strategico della sanità militare. Questi lunghi anni si ripercorrono, oggi, nella sede dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (OMCeO) di Torino, in corso Francia 8, attraverso il primo convegno sanitario militare intitolato “Il valore della vita. La sanità militare nelle emergenze operative.

1982-2017. 35 anni di missioni umanitarie civili e militari”, nato in collaborazione con il Comando Sanità e Veterinaria dell’Esercito Italiano, e attraverso con una mostra, aperta a tutti, che sarà supportata da proiezioni di video di operazioni italiane di peace keeping.  Saranno presenti anche le Poste Italiane con un annullo speciale filatelico e lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze con i suoi prodotti ancora realizzati con ricetta originale inizi del ‘900 (creme, cioccolata, enocordial, caramelle al ribes nero, eccetera).

 

L’OSPEDALE MILITARE DA CAMPO, UN ESEMPIO DI ECCELLENZA

 

L'ospedale militare da campo è risultato un'eccellenza mondiale di esempio per tutte le organizzazioni sanitarie militari internazionali. Patrimonio e risorsa non solo italiana ma in particolare torinese. E proprio a Torino è parso giusto porre le radici dell'inizio di una auspicabile collaborazione tra Ordine dei Medici e Sanità Militare. 

Il convegno, infatti, intende illustrare e informare sugli schieramenti dell'Ospedale militare da campo, in atto e conclusi, durante 35 anni di missioni umanitarie internazionali italiane. Vuole illustrare gli aspetti logistici di organizzazione, gestione e controllo dei reparti sanitari operativi e far conoscere, tramite le esperienze dei medici militari presenti all’incontro, eventuali aspetti inaspettati della medicina civile "occidentale" (tipo somministrazioni inefficaci di alcuni antibiotici) applicata su popolazioni straniere, spunto per nuove ricerche farmacologiche e mediche. 

Tra gli altri intenti, l’incontro di oggi intende far conoscere l'esperienza di coordinamento in caso di improvvisa emergenza tra ospedale, protezione civile, ospedale da campo militare, realizzata a Novara in collaborazione con il Crimedim (Medicina dei Disastri) simulando la improvvisa inangibilità dell'Ospedale Maggiore. E ancora: illustrare l'esperienza dei medici militari in interventi in emergenza nei teatri operativi (morti e feriti per esplosioni di Improvised Esplosive Device Ied) per colpi di arma da fuoco) e conoscere il "soccorritore militare", nuova figura specializzato in manovre salvavita , su spazi estremamente ampi, via elecottero o via stradale. Infine, presentare l’attività Medevac (Aero-Medical-Evacuation), Medcap (Medical Civic Action Program) organizzazione e lavoro a favore della popolazione civile in villaggi remoti.

 

IL RUOLO STRATEGICO DEL MEDICO MILITARE

 

La Sanità Militare ricopre oggi un ruolo strategico sul piano nazionale per affrontare le emergenze della mutata realtà territoriale, soprattutto nella prevenzione e nella medicina d’urgenza, in zone ad alto rischio sanitario, in situazioni di catastrofi naturali, e riveste un ruolo importante nel contesto internazionale.

Oggi il personale della Sanità Militare è chiamato sempre più frequentemente a operare in ambienti critici, in territori colpiti da pubbliche calamità, in supporto alle istituzioni nazionali e locali, testimoniando la capacità di assicurare il massimo livello di assistenza e di deontologia professionale.  

Il nuovo Codice di Deontologia medica, licenziato nel 2014 a Torino, prevede per la prima volta in un articolo dedicato (Art.77 Medicina Militare) in merito alle istanze etiche emergenti dal contesto operativo della Sanità Militare.

“Il medico militare, nell’ambito dei propri compiti istituzionali, ha una responsabilità che non muta in tutti gli interventi di forza armata sia in tempo di pace che di guerra. Il medico militare, al fine di garantire la salvaguardia psico-fisica del paziente in rapporto alle risorse materiali e umane a disposizione, assicura il livello più elevato di umanizzazione delle cure praticando un triage rispettoso delle conoscenze scientifiche più aggiornate, agendo secondo il principio di “massima efficacia” per il maggior numero di individui.

È dovere del medico militare segnalare alle superiori Autorità la necessità di fornire assistenza a tutti coloro che non partecipano direttamente alle ostilità (militari che abbiano deposto le armi, civili feriti o malati) e denunciare alle stesse i casi di torture, violenze, oltraggi e trattamenti crudeli e disumani tali da essere degradanti per la dignità della persona.

In ogni occasione, il medico militare orienterà le proprie scelte per rispondere al meglio al conseguimento degli obiettivi e degli intendimenti del proprio comandante militare, in accordo con i principi contenuti nel presente Codice, fermo restando il rispetto dei limiti imposti dalle normative nazionali e internazionali nonché da eventuali regole di ingaggio che disciplinano l’operazione militare”.

 

Liliana Carbone  

 

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Articolo pubblicato il 14/10/2017