I dieci anni del Pellegrinaggio Studentesco a Lourdes dal 27 al 29 ottobre
Come ogni anno la pubblicità ci propone occasioni pazze per tutte le età ed i portafogli per la notte del 31 ottobre. Non per consumare le castagne, secondo la tradizione della nostra gente e magari recitare un rosario per i defunti, alla vigilia delle ricorrenze del 1 e 2 novembre.
No, si pesca nel consumismo più becero ed insulso made in USA per propinarci Halloween, una ricorrenza celtica che gli jankee hanno ridotto alla Festa delle zucche e destinate principalmente a coloro che assorbono totalmente il consumismo senza se e senza ma.
Ben vengano le feste, i momenti di svago e la riscoperta delle tradizioni popolari che anche noi pubblicizziamo a ritmo pressoché continuo.
Ma quella delle zucche è solo un esaltazione muscolare del consumismo fine a se stesso, senza origini e scopi, se non lo stordimento.
Oltre tutto cade in un periodo ove le famiglie, a prescindere da fede o assiduità religiosa, si riuniscono per ricordare i loro cari defunti, magari rieleggendo anche Foscolo.
Il professor Giovanni Ravalli, bioeticista e docente di religione nelle scuole superiori delle valli di Lanzo e nell’hinterland torinese, dieci anni fa, ha lanciato un provocazione ai suoi allievi.
Invece di perderci dietro le zucche e i fantasmi, andiamo, fuori stagione a Lourdes, per un momento di raccoglimento e di preghiera e, per ritrovare noi stessi.
Qualche ironia e larvate prese posizione tra l’avverso e il canzonatorio, le ha incontrate da parte di certi colleghi sessantottini, ma la forze e la scelta dei ragazzi ha avuto il sopravvento.
L’adesione al pellegrinaggio giovanile a Lourdes, ove oltre alle preghiere, non mancano momenti di sereno svago, raccoglie stabilmente oltre 300 adesioni.
L’iniziativa, per la sua originalità e consistenza, l’anno scorso ha riscosso l’interesse di giornali e tv anche al di fuori del Piemonte.
Si parte anche quest’anno, nelle decima ricorrenza di una scelta controcorrente che invece piace ed è seguita. La chiusura delle prenotazioni avverrà il 13 ottobre, ma il livello di adesioni è già promettente.
Il professor Ravalli non si sente un eroe, chiama l’iniziativa “un miracolo che si ripete da 10 anni e sostiene che il merito non è suo, ma della Madonna”
Nel suo impegno c’è un contenuto pedagogico non comune, che dovrebbe contribuire a formare i giovani, nel discernimento dei valori e, in modo particolare alla riflessione. Nell’epoca del bullismo, del menefreghismo e dei cervelli all’ammasso, ciò rappresenta indubbiamente una valenza positiva.
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Articolo pubblicato il 09/10/2017