Torino, La sindaca latita. Resta il vicesindaco “Notutto”, quello che idealizza le brioches da offrire ai ministri a Venaria

Ieri inizio del consiglio comunale incandescente, dopo la settimana del G7

Era prevedibile che ieri, dopo la settimana del G7, con la teppaglia che ha invaso Torino seminando il panico e violenze e ferendo sette agenti delle Forze dell’Ordine, qualche consigliere chiedesse conto alla Sindaca dell’accaduto e delle molteplici prese di posizioni dei vice sindaco Montanari a favore delle tesi degli antagonisti, mentre la città stava per accogliere le delegazioni del G7.

Ma Chiara Appendino non c’era. Seduto al suo posto era presente il vice sindaco Guido Montanari, quello che recentemente ha affermato che si era accasato con il M5S, perché a Torino manca la sinistra vera, quella antagonista.

In apertura di seduta il capogruppo PD, Stefano Lo Russo, in assenza della Sindaca ha chiesto conto al vice sindaco sul suo comportamento di solidarietà, se non di affiancamento con quelle istanze che hanno esplicitamente alimentato la guerriglia scatenata da i facinorosi accolti a Torino, mentre i ministri del G7 venivano confinati a Venaria. Gli poi esplicitamente ricordato che nel suo ruolo “rappresenta la città.”

Il presidente del Consiglio comunale Fabio Versaci vietava il dibattimento, provocando, di fatto l’ulteriore reazione di Lo Russo che ricordava quello cui i torinesi hanno assistito nei giorni scorsi, compreso l’incitamento di Montanari rivolto agli antagonisti di portare le brioches ai ministri riuniti a Venaria. Brioches che in effetti si sono materializzate con mezzi contundenti puntati contro lo sbarramento delle Forze dell’Ordine nelle strade di Venaria.

Seduta subito Sospesa, perché per la maggioranza stava pe diventare scomoda.

Alla ripresa il vice sindaco in una breve dichiarazione, ha riaffermato il suo diritto di “critica personale “ associandosi poi alla formale solidarietà alle Forze dell’Ordine espressa dalla sindaca .

Quel che è successo la settimana scorsa a Torino e il resoconto delle dichiarazioni pronunciate in più occasioni da Montanari, è a conoscenza di tutti ed è stato ampliamente divulgato da giornali e TV,  e non merita nessuna attenuante o ulteriori chiarimenti.

Sara forse anche lui, per ricordare un periodo tristissimo per la nostra città, “un compagno che sbaglia”?

La seduta è poi proseguita con l’esame di una delibera che prevede la ricognizione e alienazione delle società partecipate del Comune di Torino. Questo provvedimento dovrebbe ricalcare le indicazioni della Legge Madia in materia di società partecipate.

Non emergono però indicazioni strategiche sia sui criteri di scelta operati dal Comune e tantomeno sui vantaggi economici dell’operazione. Purtroppo ancor una volta è dimostrato come la Giunta Appendino non sia in grado, anche in momenti di difficoltà  ad adottare scelte lungimiranti per Torino, guardando al futuro della Città

Il Consiglio dopo la discussione già iniziata dovrà dibattere e  votare un centinaio di emendamenti presentati dall’opposizione e proseguirà i lavori  nelle prossime sedute.

Ci riserviamo il giudizio finale per valutare, nonostante le motivazioni anche di carattere legale presente dal ex sindaco Fassino e dal capogruppo Morano, quale sarà la scelta definitiva di questa giunta che  a poco più di un anno dal suo insediamento continua a dimostrare tutta la sua pochezza.

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Articolo pubblicato il 03/10/2017