Torino. “Miró, litografie originali”

Alla Galleria d’Arte Moderna Elena Salamon

Le opere di Joan Miró (Barcellona, 1893 - Palma di Maiorca, 1983) sono pronte a rallegrare l’autunno torinese.

A Palazzo Chiablese, sede della mostra istituzionale dell’artista, confluiranno circa 130 opere, per lo più dipinti a olio di grandi dimensioni. La Galleria d’Arte Moderna di Elena Salamon, ha colto l’occasione per presentare circa quaranta litografie originali del maestro.

L’esposizione inizierà il 5 ottobre e terminerà il 24 dicembre in via Torquato Tasso, 11 a Torino

Le opere di Miró possiedono la strana caratteristica di strappare un sorriso all’osservatore. Sorriso motivato dai colori vivaci e allegri, dalle strane figure irreali e in particolare dai segni che assomigliano a scarabocchi di bambini. La piacevolezza e la serenità che la sua opera emana, percepita anche solo a livello inconscio, ci porta ad accettarne l’immagine anche quando non ne comprendiamo appieno il significato.

Le opere in mostra sono state realizzate tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta, periodo nel quale Miró si dedica più assiduamente all’incisione; infatti dalla fine degli anni Cinquanta si stabilisce in maniera definitiva a Palma de Maiorca, dove allestisce un laboratorio di incisione e litografia affascinato dalle molteplici possibilità espressive e comunicative offerte da queste tecniche gioca con strumenti inusuali, pettini, mani, cercando un contatto diretto e fisico con i materiali.

Spesso destinate a volumi e riviste pubblicate in tiratura limitata, le litografie di Miró sono fedeli testimoni del suo linguaggio, dove dalla semplice forma geometrica, dai piccoli punti e dalle macchie di colore è possibile scorgere soli, stelle, lune, occhi, figure femminili e uccelli, soggetti prediletti dell’artista. Questa ampia galleria di figure stilizzate nasconde, dietro ad un’apparente semplicità e leggerezza, un’essenza più complessa, espressione di riflessioni profonde e costantemente in ricerca della dimensione surreale.

Fra le opere d’arte prodotte degli artisti del Novecento quelle di Miró sono oggi le più amate e apprezzate dal pubblico. Eppure il linguaggio espressivo utilizzato dal maestro catalano non facilita la comprensione delle sue opere: esso è al limite dell’informale ed è molto più visionario di quello di Chagall o di quello di tutti gli artisti del Surrealismo, corrente pittorica in cui Miró si identifica. Inoltre la celebrità che gode Miró non è dovuta alla fama di aver creato nuove teorie, come il Cubismo inventato da Picasso o la Metafisica da De Chirico.

Nonostante ciò il pubblico preferisce le sue opere a quelle di molti altri artisti suoi contemporanei e questo accadeva anche al tempo delle sue prime mostre.

La sua fama crebbe assai velocemente ed in modo più marcato dagli anni Cinquanta in poi. In quel tempo se un’opera d’arte non possedeva un chiaro riferimento a una figurazione definita, veniva rifiutata dalla maggior parte del pubblico.

 Il contrario accadeva e accade per le opere di Miró, forse perché possiedono la strana caratteristica di strappare un sorriso all’osservatore. Sorriso motivato dai colori vivaci e allegri, dalle strane figure irreali e in particolare dai segni che assomigliano a scarabocchi di bambini. La piacevolezza e la serenità che la sua opera emana, percepita anche solo a livello inconscio, porta il pubblico ad accettare l’immagine anche quando non ne comprende appieno il significato, raggiungendo così il fine ultimo del messaggio dell’artista. Miró fu tra i primi esponenti ad aderire al movimento surrealista. Il Surrealismo afferma l’importanza della “dimensione del sogno”, asserto che si basa sulle teorie psicoanalitiche di Sigmund Freud.

Ciò aprì agli artisti un nuovo mondo di rappresentazioni con nuovi significati e nuove dimensioni per l’arte figurativa. Possiamo quindi percepire l’anima di Miró tramite la raffigurazione che l’artista ci dà dei suoi sogni. Le sue opere sono allegre, gioiose esprimono la semplicità e l’innocenza dell’infanzia: armonie di forme, astri in cielo, o semplici ideogrammi trasmettono un mondo interiore di dolcezza e serenità Per averne la conferma basta osservare l’espressione dei suoi occhi in una delle tante fotografie: sono dolci e sereni proprio come quelli di un bimbo.



 Elena Salamon - Arte Moderna Via Torquato Tasso, 11 (Piazzetta IV Marzo) 10122 Torino

tel. 011 7652619 - 339 8447653

elena@elenasalamon.com www.elenasalamon.com

Martedì, Mercoledì, Venerdì: 15.00 - 19.00 Giovedì, Sabato: 10.30 - 19.00 Lunedì chiuso, in altri orari su appuntamento.

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Articolo pubblicato il 01/10/2017