Credere nella libertà e nell’autonomia.

Una puntualizzazione di Gianna Gancia su quanto riportato nel nostro editoriale di ieri.

Riceviamo dalla Presidente del gruppo consigliare della Lega Nord al Consiglio Regionale del Piemonte, Gianna Gancia, una puntualizzazione su quanto da noi riportato ieri, nel testo dell’editoriale della domenica.

Nel ringraziarla per l’attenzione che riserva al nostro giornale, pubblichiamo integralmente il suo contributo, che illustra compiutamente il suo pensiero e la sua azione politica.

“L’appello di Puigdemont ai movimenti indipendentisti ha dato luogo a voci circa un ordine del giorno della Lega Nord a favore dell’autonomia del popolo catalano, dopo che alcuni mesi fa avevo depositato in Consiglio regionale la proposta di legge attuativa per celebrare in Piemonte il referendum consultivo sull'autonomia, analogo a quelli di Lombardia e Veneto.

Non posso che confermalo: sto per presentare quest’istanza da condividere con tutta l'Assemblea e vorrei, in questa circostanza, esporre le motivazioni che stanno alla base della mia presa di posizione.

Ho ricevuto una formazione ispirata al culto della libertà e ho sempre cercato di ricondurre la mia azione politica a tale principio.

Sono stata l’ultima presidente, eletta dal voto popolare, della provincia di Cuneo. Con orgoglio, oltre al rispetto di ogni opinione, tra le svariate realizzazioni ed iniziative, nel 2014 ho promosso il ricordo degli ideali ispiratori dei “Patti di Saretto”, nel 70 anniversario della storico incontro italo-francese, che fu, nel pieno della lotta al nazifascismo, uno dei primi vagiti dell'Europa democratica e liberale.

Ideali che trassero origine dalla "Carta di Chivasso", la cui impostazione federalista ed autonomista s'intona con il "Manifesto di Ventotene" e sta alla base poi del “Progetto di Costituzione confederale europea ed interna” di Duccio Galimberti ed Antonino Repaci, redatto nell’estate del 1943.

Negli stessi mesi Adriano Olivetti elaborava il suo "Ordine politico delle comunità", il più compiuto documento di quel periodo cruciale sul federalismo, la comunità concreta e il decentramento amministrativo: qualcosa tra la profezia laica e l'ingegneria costituzionale ed istituzionale.

Sulla scorta di questi "maggiori", mi sono protesa alla vita politica in un partito come la Lega Nord che, sin dai suoi esordi, si é battuto per l’autodeterminazione dei popoli e per la soluzione federalista dei problemi derivanti dal centralismo burocratico, ministeriale e fiscale dello Stato: un dato di fatto che ci rende solidali con il popolo catalano, auspicando una ragionevole e non mortificante composizione degli attuali forti dissidi, secondo lo schema già adottato per i Paesi Baschi e la Navarra.

Il traguardo, che oggi mi vede impegnata in Piemonte, si chiama autonomia. Non posso, però, non rilevare, dopo la recente dichiarazione del segretario regionale, Davide Gariglio, e le esternazioni del presidente Chiamparino, la curiosa, per certi versi caricaturale posizione del Pd piemontese sulla rivendicazione dell’autonomia regionale. Intanto, i prossimi referendum voluti da Maroni e Zaia sarebbero, per i due suddetti illustri torinesi, "una presa in giro", mentre il percorso inaugurato dal presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, tutto casa (del Popolo) e Costituzione, sarebbe un modello di correttezza politica.

Ad ascoltarli, tuttavia, si ha come l'impressione che il PD subalpino stia tentando pericolosamente di saltare su un un treno in corsa, guidato peraltro dalla Lega con gli alleati fuochisti del centro-destra.

Ma quando ci si sveglia in ritardo e si cerca, in fretta e furia, di non perdere il treno, è molto facile imbroccare quello sbagliato.

Cosa che sta accadendo ai nostri piddini  di cortile, preoccupati di non farsi sfuggire neanche l'ombra di un voto, mentre Chiamparino, ancora e per sempre sindaco nell'anima, tra il bon ton da arrampicata domenicale in quota e battute da riformista disilluso e indeciso a tutto, fa pensare più a un Gianduja postdemocristiano che al conte di Bricherasio sul colle dell'Assietta”.

Gianna Gancia, Presidente gruppo Lega Nord, Regione Piemonte 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 25/09/2017