Giuseppe Gallico! Chi era costui?

Note biografiche dello storico torinese che abbiamo rievocato per la ricorrenza delle “giornate di sangue” di Torino del settembre 1864

Per la ricorrenza delle “giornate di sangue” del settembre 1864 a Torino, abbiamo rievocato lo storico torinese Giuseppe Gallico, il quale nel 1964, in occasione del centenario, aveva dedicato due articoli a questo triste episodio sulle pagine di “Stampa Sera”.

Non gli abbiamo certo risparmiato le critiche per questi due articoli, in particolare per l’infelice citazione del romanzo di Dora Melegari intitolato “La città forte”. Questo non deve far pensare a una antipatia personale per Giuseppe Gallico, anzi abbiamo ritenuto interessante raccogliere le scarse note biografiche reperibili in rete su questo personaggio, che al momento attuale non pare rivestire notevole interesse da parte dei cultori di memorie piemontesi.

Giuseppe Gallico, indicato come professore, letterato, giornalista, storico e scrittore, è originario di Torino, dove è nato nel 1883 e dove frequenta l’Università, come allievo prediletto di Arturo Graf. Intraprende poi la carriera di docente di letteratura italiana e di storia, attività che esplica per quasi mezzo secolo. Insegna a Ivrea, Palermo, Roma, Alessandria e Biella e, per un certo periodo, presso l’Istituto Magistrale “Regina Margherita” di Torino.

Gallico è autore di numerosi libri di testo per le scuole e di testi di memorie piemontesi, tra cui “Torino cinquant’anni fa. La Torino del Collodi” (Alessandria, 1930) e “Torino di ieri. Ritratti e ricordi” (Torino, 1954), gustoso volume di ricordi dove sono rievocati fatti e figure della storia e della cronaca subalpina nella “belle epoque”.

Gallico diviene così una personalità di primo piano nell’ambiente letterario torinese come cultore di memorie piemontesi.

Collabora per anni con la “La Stampa” e “Stampa Sera”, dove sono particolarmente apprezzati i suoi articoli sul Risorgimento.

Particolarmente pregevole il suo articolo intitolato “La Torino di Collodi” pubblicato su “La Stampa” del 4 aprile 1926 che abbiamo citato nel corso delle nostra ricognizione nella Torino descritta dal libro “Il viaggio per l’Italia di Giannettino” di Carlo Collodi.

Giuseppe Gallico muore a Biella nel dicembre dell’anno 1972: la moglie Lydia Momigliano e il figlio Leo danno l’annuncio a funerali avvenuti il 7 dicembre.

Queste le note biografiche da noi raccolte su questo personaggio torinese: possiamo dire che lo abbiamo criticato ma, almeno per un momento, lo abbiamo anche riportato alla luce!

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Articolo pubblicato il 29/09/2017