Torino Alla Festa dell’Italia, il Centrodestra rinsalda le intese

Ieri sera inaugurata la convention del Movimento Nazionale per la Sovranità

E’ partita con un serrato e costruttivo confronto con i segretari regionali dei partiti del Centro Destra, ieri sera la quattro giorni della Festa d’Italia, la manifestazione del Movimento Nazionale per la Sovranità che in Piemonte è rappresentato da Gianluca Vignale al consiglio regionale; al tavolo delle Autorità Civico20News rappresentato dal Direttore editoriale Francesco Rossa in veste di moderatore.

Da questa sera a domenica saranno dibattuti i grandi temi della politica nazionale (dallo Jus Soli, alla Sovranità, alla tutela del lavoro italiano).

I leader nazionali si confronteranno con esponenti regionali dei partiti di quella che potrebbe confermarsi quale coalizione compatta per l’alternativa alla guida del Paese e della Regione. 

Si è sorvolato sulla divisioni consumata a Torino, nell’ultima tornata amministrativa, per evidenziare i successi ottenuti ad Asti, Alessandria ed altri importanti centri, ove il Centro Destra si è presentato unito.

Nella serata di apertura dopo l’intervento di Giuseppe Scopelliti, coordinatore Direzione nazionale del Movimento Nazionale che ha confermato la collocazione del neonato Movimento nell’alveo del Centro destra, è partito il conforto tra Marco Botta, commissario regionale Movimento Nazionale, Gilberto Pichetto Fratin, Coordinatore regionale e presidente del gruppo consigliare Forza Italia in Piemonte, Riccardo Molinari, segretario regionale Lega Nord Piemonte, Gian Luca Vignale, presidente Gruppo consigliare MNS in regione Piemonte. Roberto Rosso, coordinatore regionale Direzione Italia.

Assente giustificato Giovanni Barosini, coordinatore regionale UDC.

Il tema “Regionali 2019;Uniti si vince?” ghiottissimo dopo la discutibile e discussa gestione Chiamparino.

Vengono con appropriatezza trattati i temi che stanno arrecando disagio ai cittadini e relegano purtroppo il Piemonte nella lista di coda delle regioni italiane.

Il taglio dei letti ospedalieri e chiusura delle strutture sanitarie, al di sotto delle indicazioni ministeriali, la vergognosa ed improduttiva chiusura dell’Oftalmico e le code crescenti in Sanità per ricoveri e accertamenti diagnostici.

I pareri sono unanimi, come le ricette per uscirne.

Così sulla mancanza di una politica industriale da parte della Regione, non in grado di fronteggiare con proposte idonee lo stato di crisi di aziende in via di delocalizzazione, senza indicare quelle soluzioni che le regioni a noi confinanti oltre le Alpi, stanno adottando da anni.

Particolare enfasi viene data al diritto dei residenti in Piemonte di riappropriarsi dei propri diritti nell’assegnazione delle case popolari e nel riconoscimento di altri diritti o benefici, oggi limitati dalla presenza di immigrati o non residenti . Quasi che lo slogan bossiano “Padroni a casa nostra” sia ormai penetrato nel comune sentire.

Volgendo lo sguardo alle elezioni regionali del 2019, gli oratori, opportunamente pungolati, si distinguono nell’esporre i criteri per individuare il prossimo candidato presidente del centro destra ed il relativo programma.

Roberto Rosso ripropone la sua carta delle primarie con la quale era sceso in campo per la carica di sindaco di Torino, nella primavera dello scorso anno.

Al conforto centrale dei partiti, avuto riferimento a quanto sarà deciso per le elezioni in regioni che cronologicamente potranno precedere il Piemonte, come il Friuli, si attiene Molinari.

Più sfumatati Pichetto, Botta e Vignale che si rimettono al conforto tra i leader Piemontesi.

C’è ancora tempo e sarà la successione dei fatti e delle ulteriori ammaccature di Chiamparino a far propendere la scelta sulla soluzione definitiva, sempre che il conforto prosegua sulla scia della concordia e della volontà a superare il “particulare” .

La soluzione vincente, che non potrà prescindere dalla competenza e dall’esperienza del candidato, a prescindere dalla militanza partitica, potrà uscire dall’individuazione e dal confronto sulle tematiche idonee  a togliere il Piemonte dall’involuzione e dalla decrescita sulla quale il sindaco Appendino ogni giorno ci presenta deprecabili e deludenti manifestazioni.

L’importante è partire e riflettere. Il cittadino disilluso attende.

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 15/09/2017