Torino. Per far tornare i conti, Chiara Appendino può far di tutto!

L’ennesima bizzarria di Palazzo Civico. Il commento di Alberto Morano

A pochi giorni dalla ripresa dell’attività amministrativa, il comune di Torino rinuncia a far controllare I conti già pecari da  una delle due agenzie di rating cui si affidava per misurare lo stato di salute delle proprie casse.

E’stato rescisso il contratto con Standard & Poor’s  che a marzo aveva variato stabilito la salute dei conti da stabile a negativo, mentre rimane attivo quello con Fitch.

La notizia potrebbe presentare risvolti inquietanti. Ci affidiamo al commento del capogruppo dell’omonima Lista Civica, Alberto Morano

L’INIZIO DELLA FINE – motus in fine velocior

“Torino e i Torinesi sono sull’orlo di un precipizio e non lo sanno. Cosa fa in una situazione così difficile la Giunta 5 Stelle?
Invece di evitare ai Torinesi di cadere nel vuoto, cerca di nasconderlo.

I conti del Comune di Torino evidenziano, purtroppo, un indebitamento netto complessivo, salvo quanto infra, pari a Euro 4.296.499.526, il tutto come risulta dallo Stato Patrimoniale della Città che costituisce parte integrante del Rendiconto 2016.
Di questi debiti: Euro 2.954.738.839 sono verso le banche e le tesorerie; Euro 366.810.113 sono debiti verso i fornitori.
Vi sono poi debiti per prestiti obbligazionari pari ad Euro 736.619.078 e debiti vari per circa Euro 240.000.000.

Al fine di avere un quadro completo del debito della Città, a detto indebitamento occorre poi aggiungere (in quanto, in contrasto con le norme di legge, non sono riportati nel Rendiconto della Città) i debiti della Città verso Infra.To ammontanti a complessivi Euro 265.678.688, di cui Euro 244.905.018 per mutui e i debiti della Città verso GTT, ammontanti a complessivi Euro 122.600.000, come risulta dalla relazione della società di revisione Peat-Marwick.

Inoltre, nella prospettiva di redigere il Bilancio Consolidato della Città (tralasciando per il momento la situazione della società Soris e delle altre partecipate) al debito complessivo della Città sopra ricostruito, si deve aggiungere la quota parte del debito di Smat imputabile alla Città di Torino pari a circa Euro 185.000.000, il debito di Infra.To, al netto dei debiti per rate di mutuo che devono essere coperti dalla Città di Torino, pari a complessivi Euro 169.000.000 e i debiti di GTT ammontanti a complessivi Euro 542.840.000.

Tutto ciò porta l’indebitamento totale della Città di Torino al 31 Dicembre 2016 ad Euro 5.581.617.000.
Più di *CINQUE* *MILIARDI* *E* *MEZZO* *DI* *DEBITI*

Di fronte a un quadro che, senza voler usare toni pessimistici, appare drammaticamente preoccupante, sembrerebbe che la Giunta Appendino, invece di interessarsi a come far fronte a questa montagna di debiti preferisca nasconderli.

Ed infatti come possiamo spiegare la decisione, riportata ieri da un quotidiano on line, che, se vera, appare quantomeno sciocca ed inopportuna, di rinunciare a far valutare lo stato dei conti della Città dalle società di rating internazionale Standard & Poor’s e Fitch, se non con la speranza di tenere nascosto all’attenzione dell’opinione pubblica lo stato comatoso dei conti di Torino.

Vorrei ricordare al Sindaco che nascondere i debiti però non li cancella e questi quindi restano.
La mancanza del rating dei conti della Citta, come unico effetto, potrebbe comportare il rischio che il costo dell’indebitamento aumenti. Ed infatti il lavoro delle agenzie di rating è una sorta di pagella utile, ai terzi finanziatori, a comprendere, nelle linee di massima, lo stato dei Conti della Città ed a determinare il costo del debito.

Questo modo infantile di amministrare Torino da parte della Giunta 5 Stelle sta diventando quindi estremamente pericoloso.

La realtà è che i Torinesi, purtroppo, hanno affidato le chiavi della Città ad una Giunta che si sta rivelando totalmente incapace ad affrontare in modo serio il problema del risanamento finanziario e, prima di arrendersi, sta provando un’ultima disperata carta: quella di nascondere lo stato dei conti ai Torinesi nella speranza che, quando gli stessi saranno chiamati a votare (ci auguriamo tutti presto) si dimentichino della incapacità manifesta di amministrare della Giunta 5 Stelle e dei danni prodotti dalla stessa per alimentare solo il ricordo della città vegana, delle piste ciclabili, dei fasciatoi per i neonati.

Diversamente però da quanto sembra pensare la Giunta 5 Stelle, nella finanza, nella contabilità e quindi anche nei conti della Città di Torino il vecchio adagio “occhio non vede cuore non duole” non si può applicare.

Mascherare la realtà non serve a nulla è solo la prova evidente della incapacità a porre in essere concrete misure di risanamento nel disperato tentativo di prolungare il mandato.
Temo però che tutto ciò sia l’inizio della fine e come ben dicevano i latini “motus in fine velocior”.”

Alberto Morano

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Articolo pubblicato il 30/08/2017