200 mila offerte senza risposta

Il lavoro deve ritrovare se stesso

Saranno 200 mila, entro fine agosto, secondo Unioncamere, "le opportunità di lavoro regolare, contrattualizzato dunque anche se non a tempo indeterminato, che rimarranno scoperte in Italia perché il fabbisogno di lavoratori da parte delle imprese non riuscirà a incrociare l’offerta di manodopera che proviene dalla società e dai giovani in particolare".

È quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in accordo con l’Anpal, sulle previsioni di assunzione per il periodo tra luglio e settembre 2017 da parte delle imprese private dei settori industria e servizi.

Un dato sicuramente impressionante, specie considerando la percentuale record di disoccupazione giovanile nel nostro Paese. La "parte del leone" la gioca il settore turistico, ma il trend non era diverso nel trimestre precedente (molto meno condizionato dalle richieste delle attività stagionali legate alle vacanze).

Anche le imprese dell’Ict e delle industrie metalmeccaniche ed elettroniche devono fare i conti con la criticità nel reperire il personale di cui hanno bisogno.

Esiste, quindi, un problema nel far incontrare domanda e offerta. Chi è in cerca di lavoro non sa dove (e come) trovarlo, mentre chi cerca collaboratori (si tratta spesso di piccole e piccolissime aziende) non individua i canali più adeguati per farsi trovare.

Alcuni esempi: in 99 casi su 100 i cuochi di fast food non si reperiscono, mentre rimangono senza risposta le richieste di circa 7 elettrotecnici su 10, e di quasi 6 tornitori su 10.

Non cambia la musica nemmeno sul fronte dei laureati. Le imprese cercano invano: economisti, formatori, ingegneri elettrotecnici, traduttori e interpreti e matematici. Un’offerta di lavoro su tre rischia di rimanere vacante.

Questi numeri confermano come l'attenzione che DAI Impresa rivolge alla formazione (alternanza scuola-lavoro ed Enti che se ne occupano) e alla costruzione di percorsi con le agenzie del lavoro (il nostro socio e partner Risorse spa) siano assi fondamentali per contribuire davvero allo sviluppo integrale del territori e delle comunità in cui è presenza.

Prima della domanda di lavoro vengono le domande al lavoro (se si agisce tutti non smarrendo questa consapevolezza, probabilmente si riuscirà a determinare una svolta).

L'edizione di quest'anno del Meeting di Rimini, che prende il via domani, tra le molte, propone la mostra "Ognuno al suo lavoro - domande al mondo che cambia".

I curatori, Marco Saporiti e Giorgio Vittadini, che l'hanno realizzata con un gruppo di giovani lavoratori, evidenziano che "in un mondo in cui tutto cambia continuamente non è richiesto sapere solo delle nozioni, ma un metodo di affronto della realtà che renda capaci di flessibilità, creatività, attitudine al problem-solving, capacità di giudizio, capacità di interagire.

Si potrebbe pensare che questo sia frutto di nuove tecniche formative ergonomiche, l'esperienza mostra invece che questo è frutto di un’educazione continua ad un’apertura alla realtà nella sua interezza".

Far incontrare la domanda e l'offerta non è questione di algoritmi o di qualche mossa solo tecnica. La sfida è che tutti gli attori diano centralità al lavoro come protagonismo dell'umano.

Il DAI questa sfida prova ad accoglierla ogni giorno.

Marco Margrita

@mc_margrita

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Articolo pubblicato il 18/08/2017