Il centenario della Madonna di Fatima ricordato nella frazione Venera di Viù (Torino)

Una edicola votiva è stata realizzata impiegando parte del tronco di un castagno di circa 300 anni

Nella frazione Venera di Viù (Torino), venerdì 11 agosto si è svolta la benedizione da parte del parroco don Beppe Gobbo della nuova edicola votiva dedicata alla Madonna di Fatima nel centenario dell’apparizione mariana portoghese.


La particolarità di questa edicola, collocata all’entrata della borgata, consiste nel fatto che è stata realizzata utilizzando parte del tronco di un castagno giudicato di circa 300 anni di età, proveniente dalla località Rocchiettera, dove è stato è stato abbattuto con altri come minaccia della stabilità di una casa sottostante.


Valeriano Ferrari, villeggiante di lungo corso, vedendo questo pezzo abbandonato, del peso di 30 quintali, ha avuto l’idea di utilizzarlo per l’edicola votiva: il trasporto con un trattore alla Venera è avvenuto nell’ottobre dell’anno scorso e la lavorazione del tronco, scortecciato e lucidato, per la collocazione della statua della Madonna alla biforcazione dei due rami principali, si è protratta per poco meno di un anno, con l’interruzione nel periodo invernale.


Il tetto, formato da antiche “lòse” di pietra, recuperate da vecchie baite locali demolite, è stato realizzato amichevolmente dalla impresa edile AIROC S.A.S. di Viù.


La statua della Madonna è stata portata da Fatima alla Venera ad opera della signora Gabriella Aires.


Questa edicola rappresenta l’ultima realizzazione della Associazione Montana Frazione Venera, nata nel 2003 e formata da residenti e villeggianti. Scopo del sodalizio  è la valorizzazione e il recupero di questa frazione, molto suggestiva  ma un po’ defilata rispetto ad altre di Viù con tradizione turistica più consolidata. L’Associazione ha concentrato la sua attenzione sulle parti comuni della borgata, come il forno, il campanile e la cappella dedicata alla Santa Sindone, edifici dei quali sono stati restaurati i tetti, e ancora il lavatoio, coperto con una elegante tettoia con struttura in legno. Da sottolineare la realizzazione di una accurata pavimentazione in pietra delle strade della borgata.


È doveroso ricordare che i promotori della Associazione Montana Frazione Venera sono stati Gigi e Piero Rappelli, Giovanni Lonis, Walter Cargnino, Giusy Forno, Giuseppe Micelotta, Gino Perinetti, Sandra Prada, Romano Rossini; hanno poi aderito quasi tutti i villeggianti tra cui Giuseppe Anderlini, Maria Teresa Brassiolo, Valeriano Ferrari, Giuseppina e Maria Ornella Fino, Gianni Guanti, Umberto Iacubella, Maddalena Lauber, Carmelo Ninfa, Pompilio Sirsi.


Nel tempo sono state realizzate anche altre iniziative come le tre edizioni della “Festa delle Corti”, nel 2006, 2008 e 2012, con partecipazione di pittori che hanno realizzato opere in estemporanea, che hanno fatto registrare la presenza media di 600 persone.


Il 2012 è stato un anno che ha valorizzato la componente floreale della borgata, i cui abitanti si sono molto impegnati nel mettere a dimora piante e fiori multicolori: oltre al conseguimento del primo premio del concorso “Balconi fioriti”, indetto dalla Pro Loco di Viù, è stato realizzato il libro fotografico, interamente a colori “Frazione Venera in Fiore”.


«L’Associazione Montana Frazione Venera si propone di evocare l’antico spirito collettivo tipico delle borgate di montagna, in modo da suscitare una emulazione positiva anche in altre frazioni – dice Michelangelo Anderlini Presidente dell’Associazione – perché questo slancio comune può aiutare gli anziani e le comunità a sopravvivere anche in queste realtà periferiche, visto che l’aiuto del pubblico è venuto a mancare a causa delle scarse risorse disponibili che non permettono di sopperire a tutte queste necessità, solo in apparenza più marginali».

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Articolo pubblicato il 18/08/2017