Torino. I moribondi di Palazzo Civico.

Con la tragedia di piazza san Carlo emerge ancor più la desolante pochezza dei nostri politicanti.

Siamo garantisti e, come in altre occasioni abbiamo affermato, sulle responsabilità della tragedia di piazza san Carlo, che non dimentichiamolo ha provocato 1 morto e 1526 feriti, attendiamo l’esito delle indagini disposte dalla magistratura.

Non possiamo però tacere lo sconcerto ed il ribrezzo che emerge dalle vicende, connaturate al fallimento dei lavori della commissione d’inchiesta deliberata dal consiglio comunale.

I membri designati dai partiti, invece di rendersi conto dell’immagine della città fatta a pezzi dal come si era provveduto ad organizzare la serata della partita finale di Champions League e soprattutto dell’esito, hanno proceduto in ordine sparso per scannarsi l’un l’altro o difendere la sindaca, ormai indifendibile, sempre più lontana dalla vita della Città e ignorando totalmente la gravità di quanto accaduto il 3 giugno.

Emerge in modo lampante l’immaturità e la cialtroneria di chi ha minato l’andamento dei lavori, non giungendo a valutazioni obiettive, e facendo di tutto per sabotarne l’attività e diffondere notizie atte a depotenziare, in ogni caso ipotetiche conclusioni.

Nel merito, almeno per quel che emerge, non possiamo non evidenziare il pressapochismo degli assessori competenti, che avrebbero dovuto assicurarsi l’ottimale organizzazione della serata, senza tralasciare la pochezza dei funzionari ai quali gli stessi avevano rilasciato delega ad operare.

Il cittadino, a prescindere dai partiti e personaggi che hanno vinto o perso le elezioni, si chiede “in che mani siamo finiti”?

Politici miopi e faziosi, oltre a una pletora di funzionari lautamente retribuiti, ai quali, valutata la loro mediocrità, un imprenditore avveduto e responsabile nel dover conseguire risultati ottimali e certi, non potrebbe che affidare la pulizia dei servizi igienici, e non la gestione di problematiche che impattano sull’incolumità  dei cittadini e sulla credibilità di Torino nel mondo.

La Torino sana che lavora e produce, esige e pretende che in un prossimo consiglio comunale, almeno un consigliere che non faccia mucchio con gli “evirati cantori” s’imponga per ottenere chiarezza, ”senza se e senza ma”, non facendosi incantare dalla frasi fritte cui purtroppo siamo da anni abituati.

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Articolo pubblicato il 24/07/2017