Regione Piemonte. Immigrazione: Avanti, c’è posto!

Disponibilità di Chiamparino, mentre l’opposizione di Centro destra richiede il referendum per conoscere il parere dei Piemontesi

Il Presidente della Regione, Sergio Chiamparino, appare maggiormente attratto dai giochi correntizi del suo partito, rispetto ai gravami del governo Regionale.

Come già riferito su questo giornale, nei giorni scorsi, in polemica con il segretario del suo partito, Matteo Renzi, si era detto apertissimo a consolidare il movimento migratorio, dando corso all’ospitalità in Piemonte, senza porre paletti o distinguo.

La mancata partecipazione del Piemonte ad un tavolo delle Regioni del Nord sul fenomeno migratorio, nel frattempo, pare  annullato, e tenuto conto di quel che sta succedendo in questi giorni sulle coste siciliane e la recente figuraccia dell’Italia a livello europeo, non è sfuggita ai consiglieri di centro destra che sono intervenuti, nella seduta di ieri in consiglio regionale, nel dibattito sull’argomento.

Apre la discussione Maurizio Marrone  che precisa come “Liguria, Lombardia e Veneto uniscono la loro voce per respingere il "piano di integrazione" del Governo Gentiloni che scarica su Regioni ed enti locali tutti i costi economici e sociali della presa in carico sanitaria educativa e sociale dei richiedenti asilo.

Il Piemonte invece si isola e si schiera con Roma e con la Sicilia contro gli interessi del Nord: un tradimento del territorio piemontese, sacrificato al rischio invasione degli immigrati respinti dalle altre Regioni solo, per l'ideologia buonista della Giunta Chiamparino.

“Ma noi non ci stiamo, esigiamo un referendum regionale sui flussi di accoglienza, attaccano Maurizio Marrone (Consigliere regionale FDI-AN del Piemonte) e Augusta Montaruli (Esecutivo Nazionale FDI-AN), che hanno chiesto e ottenuto le comunicazioni dell'Assessore Cerutti con il dibattito in Consiglio Regionale.

“ I dati parlano chiaro, prosegue Marrone, con un aumento degli sbarchi del 17% dall'anno scorso e con nazionalità africane che non c'entrano nulla con le guerre in corso: una invasione vera e propria di immigrati economici che non avranno mai lo status di asilo politico, ma il Presidente Chiamparino preferisce farsi bello con le petizioni pro accoglienza a scapito della sicurezza e del welfare delle nostre città.”

“Proporremo un referendum regionale per consultare i cittadini piemontesi sulla linea del centrosinistra subalpino a proposito dell'immigrazione, vedremo se gli italiani in crisi economica abbandonati dalle istituzioni condividono il buonismo di Chiamparino” concludono Marrone e Montaruli

Per Gianna Gancia, Sergio Chiamparino è un irresponsabile e per lo stato di cose che si determinerà anche in Piemonte, finirà che i cittadini si faranno giustizia da soli.

“La gestione dell’immigrazione non è una questione di umanitarismo, ma di profonda incapacità, prima dell’Europa e poi dello Stato e della Regione Piemonte, a cogliere la realtà del problema, sostiene Gianna Gancia.

Non rendersi conto dell’insostenibilità dell’immigrazione, significa incentivare a speculare sui più deboli. Lo Stato e la Regione si stanno assumendo una grande responsabilità, se non capiranno che siamo arrivati al limite, purtroppo saranno i cittadini a farsi giustizia da soli”.

Il capogruppo del Movimento nazionale per la sovranità del gruppo Misto, Gian Luca Vignale, ha invece lamentato l’impossibilità di proseguire un’attività di intervento in mare unica in una logica di accoglienza indiscriminata, come ormai rilevato persino da sindaci Pd. 

“Vignale ha sottolineato come i sindaci siano spogliati del governo del territorio, causa la gestione attraverso i prefetti dell’immane business dei migranti. Ormai il Piemonte spende 200 milioni l’anno per l’ospitalità ai migranti e l’Italia arriva ad almeno 4,5 miliardi di euro e non di fondi europei, come asserito erroneamente dal Governo, in una situazione che porta spesso a discriminazioni al contrario tra italiani e migranti, che per l’80 per cento sono economici e non possono essere considerati profughi”

In controtendenza il capogruppo del SEL, Marco Grimaldi, contesta  anche sotto il profilo del saldo anagrafico, l’incidenza degli sbarchi e di quanti a diverso titolo giungeranno in Piemonte sulla popolazione piemontese. Grimaldi ovviamente manifesta la disponibilità piena all’accoglienza, in linea con Chiamparino.

Risposta in politichese dell’assesora Monica Cerruti che sostiene “che il piano del ministero è ancora in fase di discussione. Ieri avrebbe dovuto esserci una riunione che però è stata rinviata.

C'è già stato un lavoro comune. Prosegue l’assessora, che ha portato ad alcune modifiche, ma il piano è ancora aperto. È prevista una norma finanziaria con un apposito fondo e dal piano generale dovranno poi dipendere dei piani specifici, vedremo se per questo ci saranno ulteriori risorse".

Ma, sotto il velo prudenziale si nasconde la possibile e dichiarata apertura di un nuovo terzo campo profughi in Piemonte, condannando di fatto la nostra Regione a caricarsi l'accoglienza delle migliaia di immigrati che Lombardia, Liguria e Veneto hanno coraggiosamente deciso di non accettare più .

Dichiarazione che induce, a latere del consiglio, Maurizio Marrone a ribadire la promozione di un referendum regionale per vedere se i piemontesi condividono il buonismo di Chiamparino, ma” non ci fermiamo qui: appena sapremo dove il centrosinistra intende imporre il nuovo campo profughi fonderemo comitati di protesta e impediremo questa inaccettabile invasione, insostenibile per la sicurezza ed il welfare piemontese. In vista, conclude Marrone, per il PD subalpino vediamo una figuraccia pari a quella sullo ius soli”.

Situazioni da monitorare. Purtroppo la Giunta Chiamparino, anche in controtendenza con il Paese sta sposando la via ideologica e le conseguenze per i Piemontesi rimangono un optional.

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Articolo pubblicato il 19/07/2017