Requiem per tutti...

le molteplici interpretazioni musicali del famoso testo sacro.

Quasi tutti i più grandi musicisti hanno inserito nel proprio repertorio una Messa da Requiem.

Ricordiamo Mozart, Verdi, Cherubini… per citarne solo alcuni.

Molte colonne sonore di film sono state impreziosite dall’inserimento di brani tratti da altrettanti Requiem, pensiamo ad Amadeus, Requiem di Mozart, a “L’Etrusco uccide ancora” Requiem di Verdi ecc…

Evidentemente il fascino del testo sacro è riuscito ad integrarsi nei contesti dello spettacolo e della divulgazione.

E’ opinione comune che l’autore del Requiem sia un certo Tommaso da Celano, nato a Celano nel 1190 e deceduto a Val de Varri nel 1265.

 

www.youtube.com/watch?v=dsn9LWh230k

 

Tommaso entrò nell’Ordine Francescano nel 1215, pur non essendo uno dei primi discepoli di San Francesco sicuramente lo conobbe personalmente.

Poeta e scrittore firmò due Vitae di San Francesco ed una di Santa Chiara.

Il testo del Dies Irae è sicuramente affascinante:



 

Dies Irae, dies illa
solvet saeclum in favilla:
teste David cum Sybilla.

Quantus tremor est futurus,
Quando judex est venturus,
Cuncta stricte discussurus.

Tuba, mirum spargens sonum
per sepulcra regionum
coget omnes ante thronum.

Mors stupebit et natura,
cum resurget creatura,
judicanti responsura.

Liber scriptus proferetur,
in quo totum continetur,
unde mundus judicetur.

Judex ergo cum sedebit,
quidquid latet, apparebit:
nil inultum remanebit.

Quid sum miser tunc dicturus?
quem patronum rogaturus,
cum vix justus sit securus?

Rex tremendae majestatis,
qui salvandos salvas gratis,
salva me, fons pietatis.

Recordare, Jesu pie,
quod sum causa tuae viae
ne me perdas illa die.

Quaerens me, sedisti lassus,
redemisti Crucem passus:
tantus labor non sit cassus.

Juste judex ultionis,
donum fac remissionis
ante diem rationis.

Ingemisco, tamquam reus,
culpa rubet vultus meus
supplicanti parce, Deus.

Qui Mariam absolvisti,[1]
et latronem exaudisti,
mihi quoque spem dedisti.

Preces meae non sunt dignae,
sed tu bonus fac benigne,
ne perenni cremer igne.

Inter oves locum praesta,
et ab haedis me sequestra,
statuens in parte dextra.

Confutatis maledictis,
flammis acribus addictis,
voca me cum benedictis.

Oro supplex et acclinis,
cor contritum quasi cinis:
gere curam mei finis.

Lacrimosa dies illa,
qua resurget ex favilla

Judicandus homo reus.
huic ergo parce, Deus:

Pie Jesu Domine,
dona eis requiem. Amen.

Giorno dell'ira, quel giorno che
dissolverà il mondo terreno in cenere
come annunciato da Davide e dalla Sibilla.

Quanto terrore verrà
quando il giudice giungerà
a giudicare severamente ogni cosa.

La tromba diffondendo un suono mirabile
tra i sepolcri del mondo
spingerà tutti davanti al trono.

La Morte e la Natura si stupiranno
quando risorgerà ogni creatura
per rispondere al giudice.

Sarà presentato il libro scritto
nel quale è contenuto tutto,
dal quale si giudicherà il mondo.

E dunque quando il giudice si siederà,
ogni cosa nascosta sarà svelata,
niente rimarrà invendicato.

In quel momento che potrò dire io, misero,
chi chiamerò a difendermi,
quando a malapena il giusto potrà dirsi al sicuro?

Re di tremendo potere,
tu che salvi per grazia chi è da salvare,
salva me, fonte di pietà.

Ricorda, o pio Gesù,
che io sono la causa del tuo viaggio;
non lasciare che quel giorno io sia perduto.

Cercandomi ti sedesti stanco,
mi hai redento con il supplizio della Croce:
che tanto sforzo non sia vano!

Giusto giudice di retribuzione,
concedi il dono del perdono
prima del giorno della resa dei conti.

Comincio a gemere come un colpevole,
per la colpa è rosso il mio volto;
risparmia chi ti supplica, o Dio.

Tu che perdonasti Maria di Magdala,[2]
tu che esaudisti il buon ladrone,
anche a me hai dato speranza.

Le mie preghiere non sono degne;
ma tu, buon Dio, con benignità fa'
che io non sia arso dal fuoco eterno.

Assicurami un posto fra le pecorelle,
e tienimi lontano dai caproni,
ponendomi alla tua destra.

Una volta smascherati i malvagi,
condannati alle fiamme feroci,
chiamami tra i benedetti.

Prego supplice e in ginocchio,
il cuore contrito, come ridotto a cenere,
prenditi cura del mio destino.

Giorno di lacrime, quello,
quando risorgerà dalla cenere

Il peccatore per essere giudicato.
perdonalo, o Dio:

Pio Signore Gesù,
dona a loro la pace. Amen.

Da notare che tutte le interpretazioni hanno come punto di forza alcuni brani del testo: Sicuramente il più noto è il “Dies Irae”, di grande respiro il “Confutatis” che in Mozart si esprime con una leggerezza divina.

I compositori di Requiem vengono suddivisi in funzione del periodo storico nel quale sono vissuti.

Periodo Pre-Classico:

Giovanni da Palestrina

André Campra

Marc-Antoine Charpentier

Giovanni Francesco Anerio

 

Periodo Classico:

Domenico Cimarosa

Luigi Cherubini

Michael Haydn

Antonio Salieri

Wolfang Amadeus Mozart

 

Periodo Romantico:

Hector Berlioz

Anton Brukner

Antonin Dvorak

Gabriel Fauré

Franz Liszt

Robert Schuman

Giuseppe Verdi

Gaetano Donizzetti

Camille Saint-Saens

 

Periodo post-Romantico

Giacomo Puccini

Benjamin Britten

Gyorgy Ligeti

Krzysztof Penderecki

 

Requiem Tedeschi:

Johannes Brams

Franz Schubert

Heinrich Schulz

 

Requiem Inglesi:

John Rutter

Charles Stanford


 

Probabilmente nel periodo Romantico affluiscono le composizioni più note al grande pubblico, con l’eccezione di Mozart che appartiene al Periodo Classico.

Da notare che il compositore ungherese György Sándor Ligeti (1923 - 2006) è conosciuto dal pubblico cinematografico per l’inserimento nelle colonne sonore dei film di  Stanley Kubrick 2001: Odissea nello spazioShining e Eyes Wide Shut..

www.youtube.com/watch?v=wawSCvuGj4o

 

Tra i Requiem più affascinanti ricorderemo quello di Johannes Brams che con il suo secondo movimento per coro e orchestra induce l’ascoltatore a percorrere un sentiero di pura metafisica. 

www.youtube.com/watch?v=AOoWUIyBn0Y


Il Requiem di Antonin Dvorak si manifesta come un tratto di pennello intinto nel colore dei sogni lucidi.

www.youtube.com/watch?v=aPxHEN9lXCU

 

 


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Articolo pubblicato il 14/07/2017