Torino. La piaga delle palazzine ex Moi

Il rimedio che offende

Da tempo i cittadini anche riuniti in comitati spontanei manifestano il problema dell'occupazione abusiva nelle palazzine olimpiche ex Moi. Palazzine teatro di uno stupro nei confronti di una ragazza disabile dove vediamo che il Comune di Torino , passata amministrazione , si costituì parte civile.

Palazzine teatro dello spaccio e di degrado di vario genere.

Ultimamente compare persino un'officina abusiva. I presidi fissi, le promesse dello sgombero….

Dopo tante promesse arriva il censimento volontario dove è risultato che vi siano circa 750 persone, stabilmente residenti, nelle palazzine del villaggio Olimpico ex Moi.


In questi giorni sono partiti i percorsi di formazione per l'inserimento nel mondo del lavoro: una quarantina di contratti aperti presso i cantieri navali del Veneto e Friuli Venezia Giulia e undici contratti come aiuto cuoco nell'area metropolitana Torinese.

Tale progetto nasce da un accordo tra Comune di Torino, Prefettura, Compagnia San Paolo, Area Metropolitana, Regione Piemonte e Diocesi per affrontare l'emergenza abitativa e lavorativa nelle palazzine occupate e valutarne i possibili utilizzi per la riqualificazione urbana.

A seguito di questa iniziativa scoppia la polemica sui social in quanto i cittadini fanno presente che chi si comporta onestamente si deve mettere in coda nelle agenzie interinali mentre chi occupa abusivamente viene pure premiato!

In un periodo di crisi coi contratti Jobs Act sinonimo di precariato a vita senza certezze alcune, tale iniziativa non fa per nulla piacere, da ciò che si evince dai social.

Anzi fa molto riflettere la decisione di dare opportunità a chi delinque anziché al cittadino che si comporta onestamente.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 10/07/2017