Fashion Week 2017: il new world style passa da Torino

Si è chiusa ieri la seconda edizione di “Torino Fashion week”, che dal 27 giugno al 3 luglio, ha portato nella splendida location dei “Magazzini Devalle” ai Murazzi, stilisti emergenti, provenienti da tutto il mondo.

Grande successo di critica e di pubblico, per una manifestazione che, appena al secondo anno di vita, sta diventando un “must” per gli esperti del settore e gli addetti ai lavori: merito di Claudio Azzolini, Presidente dell’Associazione “TMODA”, composta dall’Avvocato Luciano Zagarrigo e da Luigi Silvestro Direttore Artistico della manifestazione.

Tra una sfilata e l’altra, ho avuto il piacere di intervistare proprio l’Avvocato Luciano Zagarrigo, noto e stimato professionista del Foro di Torino, con il quale ho approfondito qualche impressione e soddisfatto qualche curiosità sul #TFW di ieri, oggi e...domani.

Luciano, parliamo di TFW 2017, finalità, obiettivi, location...

“La seconda edizione della Torino Fashion week è una manifestazione dedicata agli stilisti emergenti che hanno per la prima volta la possibilità di esibire la propria creatività davanti ad un pubblico dedicato esclusivamente a loro. Abbiamo deciso di dedicare la seconda edizione prevalentemente agli stilisti stranieri, visto che il TFW ha principalmente l’obiettivo di internazionalizzarsi, quindi di aprirsi e di diventare un punto di riferimento per tutti gli stilisti emergenti , quindi, contrariamente all’anno scorso, dove abbiamo dedicato gran parte della manifestazione agli stilisti italiani, quest’anno abbiamo diviso le sette serate in questo modo: cinque serate agli stilisti oltreconfine e due a quelli di casa nostra. La chicca di quest’anno è la collaborazione con "Islamic Fashion e Design Council", di Dubai, quindi per la prima volta la moda East-Faschion, così si chiama, ha stetto una collaborazione con una Fashion-week europea. Quindi le ultime tre serate sono interamente dedicate alla moda islamica. C’è da aggiungere che quest’anno abbiamo voluto portare la manifestazione al centro della città: l’anno scorso avevamo scelto le officine Fiat di Via Settembrini, perchè volevamo creare un ponte immaginario fra l’industria automobilistica che non c’è più e la moda, mentre quest’anno abbiamo deciso di coinvolgere la città in maniera più...pesante, diciamo così, portando la Fashion Week in riva al Po”.

Magari te l’hanno già chiesto...ma cosa spinge un professionista come te, se permetti, “principe del foro”, a buttarsi in una simile avventura?

“La follia? (sorride, ndr). Si! Solo la follia può spingerti ad organizzare una manifestazione di questo genere. Abbiamo voluto cercare di riportare a Torino la moda. Torino è stata una città da sempre abituata, purtroppo, a vedersi scippare le grandi manifestazioni: dal Salone dell’Automobile fino all’ultimo esempio, forse non del tutto riuscito, ma è un tentato furto, cioè il Salone del Libro. Quindi ti confermo: tanta follia, quella che ci vuole per riportare a Torino la moda, dove la moda stessa è nata all’inizio del ‘900. In realtà, noi abbiamo voluto anche dare una nostra connotazione particolare alla manifestazione, rivolgendoci, senza scimmiottare le altre fashion-week, come già ho sottolineato, agli stilisti emergenti. Comunque dei professionisti: io amo  citare una aneddoto, cioè il fatto che l’abito da sposa di Kate Middleton sia stato disegnato e cucito a Torino, in soli due esemplari, e poi griffato dalla stilista inglese che si è presa gli onori della creazione. Ripeto...follia...ma senza un pizzico di follia le cose non si fanno...(sorride sornione, ndr)”.

Dopo Mirafiori e i Murazzi, direi che non c’è due senza tre...qualche anticipazione sul TFW 2018?

“Naturalmente abbiamo delle idee per l’anno prossimo, ma non le sveliamo...altrimenti...ma posso dirti che la volontà è quella di coinvolgere sempre di più la città...ma non posso proprio dirti di più...”

Senti...avendo collaborato personalmente con Claudio per tre anni come Presidente di Giuria  a Miss Mondo Piemonte, e posso dirti che per me rimarrà sempre “IL” Patron per eccellenza...ti chiedo...com’è lavorare con Claudio Azzolini?

“Lavorare con Claudio Azzolini è interessante! Claudio è un vulcano (sorride, ndr), una persona a cui si fa fatica a star dietro. Ma questo non è un difetto, anzi, assolutamente un pregio. Una grandissima persona e questa manifestazione porta assolutamente la sua firma: nata e cresciuta grazie a lui, principalmente”.

Complimenti per il successo e se mi permettete, in bocca al lupo per l’edizione 2018!

“Grazie e crepi il lupo!”

(Foto di Paolo Ratto)

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Articolo pubblicato il 04/07/2017