Torino. Il G7 dell’industria in programma a Torino tra il 26 e il 30 settembre, non s’ha da farsi!

Lo chiedono con stringenti motivazioni, i consiglieri comunali di Centro destra

Non è un chiodo fisso, ma la necessità di ricevere un risposta che, nonostante i gravi e laceranti episodi di ordine pubblico, succedutosi a Torino dal 1 maggio, ancora non arriva. La sindaca Appendino è stata ripetutamente messa d fronte alle sue responsabilità dal Capogruppo della Lista Civica Alberto Morano e dai colleghi del centro destra, nel corso di numerosi incontri, ma continua a sfuggire.

E’ ormai manifesta la contiguità fra alcuni esponenti della Maggioranza 5 Stelle che sgoverna la città, il Movimento Askatasuna e altri centri sociali. A seguito dei fatti di Piazza santa Giulia, il sindaco Appendino non ha avuto il coraggio e la lucidità di prendere chiaramente le distanze dai Centri sociali denunciando e condannando l’illegalità manifesta dei comportamenti tenuti dagli aderenti dei centri sociali.


In più, dalla manifestazione per la legalizzazione degli stupefacenti, sino a Piazza santa Giulia, è emersa non solo l’incapacità a fronteggiare gli eventi da parte della sindaca, ma pure la difficoltà ad interagire con i suoi consiglieri comunali, espressione, oltre che sodali dei centri sociali.

In mezzo alle dispute ideologiche, ci sono i cittadini inermi, i commercianti e gli imprenditori che hanno patito danni ingenti e vedono compromesse le loro attività, causa la partigianeria dell’amministrazione.

Non avendo ricevuto risposte convincenti, ma avendo assistito all’ambiguità più riprovevole di sindaca e maggioranza, l’opposizione di centro destra, sceglie un’impostazione coerente, anche se ciò potrà scatenare polemiche.

Si chiede, con una mozione depositata in Consiglio comunale lo spostamento della convention prevista dal 26 al 30 settembre, in altro luogo.

Le preoccupazioni dei consiglieri proponenti, stante le dichiarate intenzioni interventiste e non pacifiste di Askatasuna, guardano all’ulteriore scivolone che i conclamati timori produrrebbero sulla già sciupata immagine di Torino a livello internazionale e sui rischi che cadrebbero inevitabilmente su negozi ed attività commerciali, oltre che per l’incolumità dei Torinesi, qualora i propositi pubblicamente annunciati da Askatasuna, fossero messi in atto, durante il G7 dell’Industria.

Gli esponenti del centro destra ricordano come nel 2009, quando a Torino si tenne il G8 dell’Università, i facinorosi dei centri sociali scatenarono la guerriglia urbana che portarono all’arresto di 21 manifestanti, il ferimento di 24 agenti e il danneggiamento di numerosi negozi.

Per inciso, pochi minuti prima che il centro destra illustrasse la mozione, il presidente dell’Unione Industriali Dario Gallina dichiarava “Torino è e deve essere una città dell'accoglienza. C'è tutto il tempo per assicurare la riuscita dell'evento, come è stato fatto in passato". Per poi concludere "la polemica politica non deve andare a scapito della collettività".

Da Roma emergeva poi la serenità della sindaca a colloquio con il ministro dell’Interno, in un summit sull’ordine pubblico a Torino, ove si escludeva già a priori il richiesto rinvio G7.

I fondati timori dei consiglieri dell’opposizione di centro destra,  hanno trovato puntuale verifica nel corso del Consiglio Comunale del pomeriggio di ieri.

Si attendeva la risposta della giunta sui fatti di piazza santa Giulia e sul rispetto della discutibile ordinanza della sindaca che vietava il commercio di alcolici in bottiglie di vetro.

I consiglieri del M5S, intervenuti in massa nel dibattito, manifestavano uno strana concezione di ordine pubblico, condito da valutazioni ottimistiche sulle attività dei centri sociali, tanto che il capogruppo Morano, nel suo intervento, così si esprimeva:” Ho sentito due interventi dei consiglieri cinquestelle. Uno da librocuore e l'altro borderline con l'estremismo. State dimenticando la realtà dei fatti. Il caos di Santa Giulia nasce da un'ordinanza sbagliata, scritta male ed inapplicabile, inutile nei risultati che si proponeva. Come si può pensare di controllare la movida impedendo di vendere bottiglie di vetro in tre zone della città, potendole comprare poco più in là?

Ordinanza sbagliata e inutile, di cui si può perfino contestare la legittimità, perché danneggia alcuni soggetti a favore di altri. Ma una norma, per quanto scritta male, deve comunque essere fatta rispettare. E allora non si possono accusare le forze dell'ordine di avere cercato di fare applicare quella norma. E nei due interventi modello librocuore e borderline non ho sentito alcuna condanna dell'operato dei centri sociali”.

Per poi concludere “Se questa Città e questa Amministrazione non trovano il coraggio di prendere le distanza dai centri sociali e da operatori che sono al margine dell'illegalità, non andremo da nessuna parte”.

Mentre Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia, così concludeva il suo articolato intervento “Dobbiamo rivedere qualcosa, perché manca una presa di posizione forte contro i centri sociali. Per questo mi chiedo: voi cosa rappresentate: le istituzioni o i centri sociali? “

I dibattiti e le dichiarazioni continueranno. Ma chi effettivamente prenderà la difesa del cittadino che chiede legalità e sicurezza e del commerciante che deve poter lavorare?

I sofisti o chi richiama al dovere colei che svicola le responsabilità e si diverte a scaricare su altri oneri insiti alla carica che riveste?

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Articolo pubblicato il 27/06/2017