Torino - Sinistra Italiana critica le Istituazioni per i fatti di Piazza Santa Giulia
Foto di repertorio (La Stampa.it)

Se le priorità sono dialogo e prevenzione si è molto distanti dall’obiettivo

In queste ore, grazie ai filmati e alle foto, tutti hanno potuto vedere e farsi un’opinione. La Questura dichiara esplicitamente che l’intervento, predisposto “nell’ambito dei normali servizi di controllo straordinario del territorio che vengono pianificati settimanalmente in molte zone del centro cittadino e delle periferie” per “verificare o prevenire o reprimere fenomeni di illegalità”, non era esclusivamente volto ad “accertare l’osservanza dell’ordinanza” sulla vendita di bevande alcoliche. 

"Tornando a casa da Piazza Santa Giulia - affermano Marco Grimaldi, Segretario Regionale e Andrea Aimar Segretario Provinciale di Sinistra Italiana - non abbiamo voluto fare facili ricostruzioni. Prendiamo atto e a questo punto attendiamo fiduciosi di ascoltare anche la ricostruzione dell’Amministrazione torinese.

Grimaldi ha ricordato come abbiano tentato e si siano adoperati per placare gli animi e riportare la calma:

"Abbiamo provato a farlo, finché gli agenti in assetto antisommossa non sono usciti dalla piazza. Qualche ora dopo ci siamo limitati a dire che uno spiegamento di camionette all'ora di cena, in mezzo ai dehors, per far rispettare un'ordinanza, dava già il segno di quanto la situazione sia sfuggita di mano".  

L'analisi politica dell'accaduto rende chiaro come dalla drammatica notte di Piazza San Carlo qualcosa sia successo e cambiato, sia nella testa delle persone sia negli atteggiamenti della Giunta, della Prefettura e della Questura.

L’analisi dei giorni successivi ha messo sotto i riflettori la mancanza di un’ordinanza sulla vendita di alcolici in bottiglie di vetro, all’origine del tappeto di schegge che in piazza ha provocato tanti feriti.

All'assenza di una gestione preventiva dell'evento si è risposto con la volontà di dimostrare come tutto fosse sotto controllo.

Da qui la rapida attuazione di un’ordinanza, alcuni dicono già pronta da tempo, sul divieto di vendita di alcool “in vetro” dopo le 20 in alcune zone della città.

"Non abbiamo condiviso dall’inizio - proseguono Grimaldi e Aimar - l’impostazione di questo atto, perché secondo noi da un lato non risolve i problemi di sicurezza e di congestione di alcune aree pubbliche, dall’altro è di difficile attuazione, perché è pressoché impossibile ricostruire dove una persona che beve in strada abbia acquistato l’alcool, se da un esercente sottoposto all’ordinanza, se dal minimarket a qualche metro di distanza, da un abusivo, o se l’abbia portato da casa. Inoltre l’ordinanza di fatto peggiora il problema dei venditori abusivi, che non possono che aumentare le loro potenziali vendite, visto che la “concorrenza” è colpita dall’ordinanza".  

Rimarcano altresì come nessuno di SI ha mai pensato di lanciare campagne di disobbedienza o di ritenere legittimi atteggiamenti offensivi e aggressivi verso la polizia municipale:

"Tuttavia c’è qualcosa di molto inquietante. Cosa c’entrano i poliziotti in assetto antisommossa con il rispetto di un dispositivo amministrativo? Non basterebbero dei controlli della polizia municipale sui venditori abusivi e sugli esercizi sottoposti alle restrizioni? Sono giustificabili i controlli a tappeto sui consumatori effettuati con una tenuta e dei metodi che non possono che generare paura e inquietudine nelle persone?".

Per quanto le cariche indiscriminate in mezzo alla “movida” possano essere giudicate "intollerabili", Grimaldi e Aimar ci hanno dichiarato come no abbiano alcuna intenzione di prendersela con dei singoli agenti chiamati a svolgere il solito ingrato compito:

"Troviamo ancora più grave che le scelte sbagliate di sicurezza e gestione amministrativa di questi fatti si siano scaricate su gente inerme e cittadini che vorrebbero vivere in pace e sicurezza i propri spazi e il proprio tempo libero. Per questo siamo vicini a chi ieri è rimasto ferito".

L'appello conclusivo all'Amministrazione comunale recita:

"Cara Sindaca, questo non è un nuovo inizio. Caro Questore, se le sue priorità sono dialogo e prevenzione, siamo molto distanti dall’obiettivo. Non siamo come “tori a Pamplona”, c’è bisogno di dire che tutto questo non è ineluttabile, c’è sempre tempo per ripensarci ed evitare altre notti di paura".  

Grimaldi e Aimar hanno manifestato l'impegno, a partire dalle prossime ore, ad aprire un dialogo con la cittadinanza e le forze sociali e politiche per evitare che si ripetano episodi come quello di ieri, e superare provvedimenti amministrativi inutili e dannosi.

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 23/06/2017