Intervista a una giovane vittima della Jihad

Su RAI1, un breve e sconcertante documento-intervista sulle manipolazioni jihadiste

‘Il mio viaggio a Racca è cominciato grazie a dei contatti che avevo qui a Parigi. Tutto è iniziato per telefono. Mi chiamavano. Io davo loro notizie dei loro fratelli e sorelle che vedevo regolarmente qui a Parigi, in quanto assistente sociale. Erano diventati come degli amici.

Mi raccontavano come vivevano lì, quello che vedevano, cosa facevano. Qualche mese dopo, mi hanno invitato a raggiungerli. Sarei potuta andare e tornare sempre con il loro aiuto, mi dissero. Vivevano in questa specie di bugia, una catena di falsità. Tutto era molto diverso da quello che mi avevano raccontato. Erano manipolati e a loro volta manipolavano.

Vivevano nel mito del grande califfato islamico. Tutti gli uomini erano sempre armati ma mi è capitato di vedere anche alcune donne con il kalashnikov.

Era impressionante vedere i bambini siriani chiedere l‘elemosina ai jihadisti. Erano loro i padroni a Racca, era come se, in questi mesi, fossi stata sotto un incantesimo malefico. Ho iniziato uno sciopero della fame. Speravo che le persone che mi tenevano chiusa in casa con mio figlio, avessero pietà e ci consentissero di tornare in Francia, ma non è servito a nulla.

Ho capito allora che ero davvero in pericolo di vita e che non sarei mai più tornata indietro, che quelle persone che pensavo amiche, erano diventate i miei aguzzini. Daesh, recluta persone molto diverse tra loro, non inganna solo le persone inette o stupide.

Sono capaci di attirare persone che hanno una cultura, intelligenza, per questo dico che non sarà facile combatterli. Sono persone molto insidiose, soprattutto in questo momento storico in cui c’è molta gente senza speranza, senza progetti di vita.

I combattenti di Daesh, non agiscono in nome dell’Islam ma sono degli imbecilli. Anche se urlano e credono di andare in Paradiso e dicono di farlo per il bene dei musulmani, non è vero. Io l’ho visto con i miei occhi. In Siria Daesh uccide i musulmani.’

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Articolo pubblicato il 19/06/2017