Un’economia dal volto umano

Cosé la “Dichiarazione di Madrid”?

Di recente i delegati dei rispettivi ministeri di Bulgaria, Cipro, Grecia, Italia, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna e Svezia hanno firmato la “Dichiarazione di Madrid” con cui si chiede all’Unione Europea il riconoscimento di quelle realtà che praticano un’economia sociale.

Ovvero, attività economiche portate avanti dall’iniziativa privata con lo scopo di beneficiare tutta la società, oltre le persone direttamente coinvolte.

A dispetto dell’economia che uccide, come ricordava papa Francesco, un’attività economica che, invece, crea benessere per la collettività, sia esso diretto, ovvero generando posti di lavoro retribuiti, oppure fornendo servizi, può essere una risposta e una prospettiva futura in tempi in cui gli stessi contorni del fare impresa stanno subendo una rivoluzione.

Si pensi all’opportunità per questo genere di economia che potrebbe essere una negativa fatalità quale l’inverno demografico cui sta andando incontro l’Italia: una popolazione sempre più vecchia e un sistema sanitario che si sta atrofizzando, indirizzando verso il privato.

Si tratta, in ultima analisi, di non lasciar morire il mondo del volontariato in senso letterale, costretto a deperirsi e sfilacciarsi da un generale individualismo, ma anche da una mancata tranquillità economica che impedisce di praticare questa forma di essere in una comunità.

L.V.C.

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Articolo pubblicato il 14/06/2017