Dalle tragedie alle norme

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Quanto accaduto in piazza San Carlo, sabato sera, dove si era data appuntamento una significativa porzione del popolo bianconero per assistere alla finale di Champions dai megaschermi lì installati, sembra ancora una volta sottolineare il triste legame tra il nostro capoluogo e le tragedie emblematiche in tema di sicurezza.

Una catena di fatti drammatici, che hanno segnato un prima e un dopo: nel 1983 (il 13 febbraio) il rogo dello Statuto, nel 2007 (nella notte tra il 6 e il 7 dicembre) quello alla ThyssenKrupp, nel 2008 (il 22 novembre) il crollo al Darwin di Rivoli a causa del quale morì Vito Scafidi.

Quelle fiamme al cinema torinese hanno cambiato per sempre il volto delle sale e le abitudini dei fruitori. L’incidente all’altoforno degli stabilimenti di corso Regina ha riportato l’attenzione sulle “morti bianche” e sulle condizioni di sicurezza dei lavoratori.

L’edilizia scolastica è tornata una priorità, almeno retoricamente, per le amministrazioni pubbliche dopo che il cedimento della controsoffittatura ha ucciso uno studente nella quotidianità del suo essere ai banchi del liceo. Si sono registrate condanne significative, anche se non esemplari, ché forse non ve ne debbono essere mai, per quei fatti.

Le tragedie che abbiamo ricordato, ferite che hanno lasciato delle cicatrici visibili nella memoria collettiva, almeno dalle nostre parti, hanno generato una nuova consapevolezza del legislatore nei vari campi in merito alla sicurezza, e conseguenti prassi. È immaginabile che anche questa volta, per di più considerati i tempi di terrore che stiamo vivendo, ci siano dei ripensamenti sui requisiti e sulle attenzioni da riservare in occasioni di eventi su pubblica piazza (concerti e manifestazioni politiche comprese).

Dalle tragedie alle norme. Sarebbe bello non dovesse essere così, con la politica e le burocrazie guidate dalla volontà di prevenire e la costruzione di una capillare “cultura della sicurezza” che in questo nostro Paese sembra la grande assente.

Marco Margrita

@mc_margrita

 

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Articolo pubblicato il 12/06/2017