Il bisogno di mediazione fra il pubblico e il privato

L’inderogabile necessità di “fare sistema”

La crisi dei corpi intermedi, il venir meno dei partiti e il tracollo della vita associativa e politica sono il motivo latente dell’emergere del fenomeno populista.

Chi adotta tale genere di narrazione amplia il proprio consenso tra la popolazione, trovando “linfa vitale” nella crisi economica e nell’emergenza migratoria.

Altro non è che una comunicazione che si muove soltanto sul livello della critica, senza però avanzare delle proposte realisticamente costruttive.

Riteniamo, invece, che alla critica ponderata debba seguire una proposta e alla teoria la pratica, ben rappresentata da uno degli “slogan” di DAI Impresa: “mettiamoci la faccia”.

Occorre una funzione di ammortizzazione all’interno della società, volta a rintracciare una mediazione fra le parti, mettendo in relazione fra loro i vari protagonisti, tanto a livello globale quanto a livello locale. Perché va tenuto conto che associazioni e corpi intermedi sono ormai privi di risorse, in certa misura lo si può ammettere anche per alcuni settori del Pubblico, come la cultura; mentre interessanti iniziative giungono dai privati e dagli imprenditori.

DAI Impresa sceglie, in tal senso, proprio di essere un corpo intermedio al servizio dello sviluppo territoriale, facendo incontrare tra di loro Amministrazioni locali, imprenditori, istituzioni pubbliche come la scuola, associazioni e chi tutti i giorni vive in una precisa area.

 

In sintesi, essere ponte, proprio per la sua natura di associazione di imprese, tra il Pubblico e il Privato, una sinergia che il DAI ha indagato in alcuni numeri della sua rivista 2006PIÙ.

L’obiettivo è un positivo “fare sistema”, evitando che le buone forze sopraelencate si disperdano in azioni scomposte, ma vengano bensì coordinare al fine di raggiungere obiettivi ampi dalle ricadute territoriali.

Il progetto del tavolo di lavoro sull’Alternanza Scuola-Lavoro va in questa direzione: cercando di organizzare le attività dei numerosi istituti e delle diverse imprese che hanno aderito, realizzando una più estesa progettualità.

D.M.

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Articolo pubblicato il 10/05/2017