Torino. Il Buco nel bilancio di Chiara Appendino

I capigruppo del centro destra fanno il punto sulla situazione

Chiara Appendino ed i suoi 24 consiglieri del M5S, alle prime luci dell’alba di giovedì 4 maggio hanno approvato il bilancio di previsioni del comune per il 2017.

Sono consci della gravità della situazione, in gran parte ereditata dalle giunte di Centro Sinistra.

 Purtroppo, la Giunta, all’atto dell’insediamento, ha approvato il bilancio del 2016, a scatola chiusa, senza operare le opportune verifiche e prendere le distanze. Il medesimo errore lo sta compiendo in questi giorni con il bilancio del 2017, il primo redatto integralmente dai pentastellati , con errate interpretazioni delle norme di legge.

C’è un buco effettivo che si aggira sui 100 milioni. Nonostante il parere tecnico dei dirigenti comunali, la Giunta procede imboccando procedure improprie come più volte segnalato in consiglio dal notaio Morano e da altri esponenti del centro destra.

Siamo in presenza di una bomba esplosiva che ricadrà sui cittadini e non contribuisce a rasserenare gli animi, causa l’inesperienza dei nuovi amministratori

Nel corso del 2017, La sindaca, causa le sue errate interpretazioni, sarà costretta a tagliare gran parte delle erogazioni alle scuole paritarie ed alle istituzioni culturali e, per quanto concesso dalla legge, la giunta sta facendo cassa con rilevanti aumenti sulla concessione del parcheggio ai residenti nella zona ZTL e sulle tariffe della raccolta rifiuti.

La maggioranza respinge le argomentazioni delle opposizioni e metterà in campo le procedute per ottenere dallo Stato onerose contribuzioni, in cambio della  dichiarazione del pre dissesto.

E’ un situazione inedita per Torino e per i grandi centri urbani del Nord Italia.

Ieri i consiglieri comunali del centro destra si sono riuniti per illustrare in modo analitico le gravi inadempienze nella redazione del bilancio della città.

Il candidato sindaco civico Alberto Morano, presenta la situazione con questa espressione “La Città è in dissesto finanziario, ma Appendino non vuole dirlo” ed inizia a presentare i dati.

La lettura analitica del bilancio, ampiamente denunciata da Morano e con altrettante osservazioni da Osvaldo Napoli, Roberto Rosso e Fabrizio Ricca evidenza, nelle Entrate una serie di sopravvalutazioni che si possono così raggruppare:

Sopravalutazione degli oneri per 8- 10 milioni di euro

Entrate per multe, 4 milioni

Contribuzioni da parte della Regione Piemonte: 8,6 milioni

Contributo Unicredit, 5 milioni

Ricavi vendita istituto Carlo Alberto 14, 5 milioni

Così tra le passività figurano situazioni irreali o  non correttamente postate

Rem: 5 Milioni

Infra. To, rate 2014/15/16: 34, milioni

Infra.To rata 2017: 4 milioni

Infra. To, stanziamento di 18,5 milioni nel Bilancio di previsione finanziato non correttamente 14,5 milioni (provenienza Carlo Alberto)

Infra,to, rete tramviaria 2016; 24 milioni

Infra.to rete tramviaria 2017: o nel bilancio di previsione

La sindaca ha respinto, anche le motivazioni condivise dai dirigenti dell’assessorato, sulla corretta imputazione dei debiti fuori bilancio, ribadendo la propria convinzione nell’approvare il bilancio così come era stato presentato al consiglio comunale.

Quali saranno le  conseguenze della scelta operata dall’amministrazione?

Per Alberto Morano “La situazione è drammatica, ma ancor più drammatica è la superficialità con cui questa viene affrontata. Non c’è nessuno capace di governare i processi e governare non è attribuire colpe ma trovare soluzioni”.

Per Morano “dato che il 194 del Tuel non è ammissibile si va verso la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, rigorosissima e che non permette più di portare avanti politiche per la città”.

Se anche la Corte dei Conti avallasse questa tesi, le conseguenze per i torinesi, come già evidenziato, sarebbero drammatiche.

Chiara Appendino potrebbe spaziare dal blocco della retribuzione accessoria per i dipendenti, alla riduzione del 10% della spesa per i servizi, sino alla  sospensione di ogni nuovo mutuo e la riduzione del 25% dei trasferimenti.

Intanto la giunta Appendino, oltre agli aumenti delle tariffe già operanti dal giorni scorsi, si diletta a prospettare la chiusura del centro storico alle auto, sino al tardo pomeriggio, per contribuire ad uccidere il picolo commercio.

 Si trastulla con la sostituzione dei semafori con richiami gender per ammiccarsi il popolo gay , oltre a facezie simili.

Le periferie attendono. Solamente la stupidità trionfa.

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Articolo pubblicato il 06/05/2017