Perché l'Osce ha bocciato il referendum di Erdogan

"Rimosse salvaguardie"

Il referendum costituzionale in Turchia è stato condotto “in condizioni di disparità” e le modifiche procedurali decise all’ultimo minuto hanno “rimosso importanti salvaguardie”. E’ il verdetto della missione dell’Osce sul voto di ieri, che ha concesso al presidente Recep Tayyip Erdogan un ampliamento dei poteri senza precedenti.

In una nota la missione dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa afferma che “le due parti nella campagna non hanno avuto uguali opportunità”. Se gli aspetti tecnici del voto sono stati “ben amministrati” gli elettori non hanno avuto “informazioni imparziali sugli aspetti chiave della riforma”.

Gli osservatori non hanno rilevato gravi problemi durante il voto ha detto Cezar Florin Preda, che guida la delegazione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Ma “in generale il referendum non è stato all’altezza degli standard del Consiglio d’Europa”.

 

Le libertà politiche durante la campagna sono state “ridotte sulla base dello stato d’emergenza” ha detto Tana de Zulueta, a capo della missione ODIHR.”Uno stato d’emergenza non dovrebbe mai essere usato per minare lo stato di diritto” ha aggiunto Preda.

Se la giornata elettorale ha registrato un andamento regolare e ordinato, a fine giornata il Consiglio elettorale supremo ha emesso istruzioni che hanno modificato in modo significativo i requisiti di validità delle schede elettorali, “rimuovendo un’importante salvaguardia e contraddicendo la legge” si legge nella nota.

 

askanews

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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Articolo pubblicato il 17/04/2017