Massoneria: Bindi, elenchi possono essere dissequestrati
ANSA) – ROMA, 11 APR – Gli elenchi degli iscritti al ‘Grande Oriente d’Italia palazzo Giustiniani’ e alle altre obbedienze massoniche sequestrati dalla Guardia di finanza nelle scorse settimane possono essere dissequestrati. Lo ha annunciato la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi. Lo Scico ha completato l’attività acquisizione della documentazione sequestrata il primo marzo scorso. La Commissione, nella seduta di oggi, ha quindi stabilito il dissequestro e la restituzione al Goi dei computer e dei documenti originali. (ANSA).
Non c’è molto da aggiungere. Una polemica nazionale finita nel nulla. Se una commissione così importante fa atti pesanti e improvvisamente ritorna sui suoi passi gli interrogativi possono essere molteplici e di varia natura, per esempio si potrebbe ipotizzare una forma di pressione politica per avere altri incarichi.
Magari è un pensiero sbagliato ma il dubbio è forte.
Giuseppe Criseo
Varese Press
——segue comunicato ufficiale
Il Grande Oriente d’ Italia, preso atto della comunicazione diffusa dall’ANSA in merito al “dissequestro” “degli elenchi degli iscritti al ‘Grande Oriente d’Italia palazzo Giustiniani e alle altre obbedienze”, ove la notizia fosse confermata, rileva che la Commissione presieduta dall’On.le Bindi, avendo agito in violazione della legge istitutiva, non può acquisire alcunché di quanto illecitamente sequestrato, e non può informatizzarlo come previsto dall’art. 7 comma 6 della legge istitutiva, disposizione quest’ultima relativa soltanto ai “documenti acquisiti…nel corso dell’attività propria” della Commissione. Poiché, si ribadisce, che questa acquisizione non è stata fatta con “attività propria” bensì con attività illecita ed extra ordinem, la commissione non dovrebbe “dissequestrare” bensì restituire quanto indebitamente appreso presso la sede del GOI, come richiesto nella istanza di revisione in autotutela del GOI stesso, e con espressa garanzia che nessuna copia, di nessun genere, di quegli atti è stata trattenuta dalla Commissione, dai collaboratori e dallo Scico.
La parziale restituzione appare comunque, ove confermata, in quanto la notizia, ancora una volta, sarebbe stata comunicata alla stampa prima ancora che agli interessati, come un primo significativo successo delle iniziative giudiziarie intraprese dal GOI che, in ogni caso, intende ulteriormente procedere in sede Europea come già preannunciato, al fine del ripristino della legalità violata in danno del Goi e dei principi associativi costituzionalmente garantiti per tutti i cittadini dal nostro ordinamento.