Economia: La moda ancora una volta settore importante per l’Italia.

Dopo un anno negativo, nei primi tre mesi del 2017 i turisti tornano a fare shopping in Italia, in particolare a Milano

 

Un balzo importante per lo shopping made in Italy: gli acquisti da parte di cinesi e russi segnano rispettivamente una crescita del 12% e del 46%. Mentre nel 2016 in Italia, infatti, si è registrato un calo, sia per quanto riguarda le vendite che lo scontrino medio, i primi tre mesi del 2017 sembrerebbero indicare un vero e proprio cambio di passo rispetto all'anno precedente.

 

“Il turista russo non era scomparso - precisa il marketing manager di Global Blue Antonella Bertossi – quello che fa grandi spese è sempre rimasto in Italia. Stiamo assistendo a una ripresa e a un ampliamento del profilo che ha portato anche a un abbassamento dello scontrino medio del 4%: 645 €. Lo scontrino medio dei cinesi resta il più elevato, pari a 964 €, con una crescita del 4% sullo stesso periodo.”

Un leggero calo si registra per giapponesi e arabi (-10% e -13%), ma va tenuto conto che quello giapponese è “un turismo maturo che può esplodere anche in altre città meno turistiche” precisa Bertossi. Tra le nazionalità, sempre tra gennaio e marzo 2017, cresce lo shopping della Corea (+10% con uno scontrino medio di 646 € e degli Usa +17% (934 €).

  

Per quanto riguarda la sola città di Milano, i cinesi rappresentano il 34% sul totale delle vendite mentre i russi solo il 17%. Dopo un 2016 che aveva mostrato importanti flessioni, si assiste a un recupero dello shopping di lusso: il Quadrilatero cresce del'11%.

Il capoluogo lombardo aveva risentito delle minori vendite, soprattutto verso i cinesi (-19%) e i russi (-10%), mentre il Quadrilatero della moda aveva assistito a una flessione del 12%, con un calo del 25% dei cinesi e del 10% dei russi.


La grande attesa è per i mesi di giugno, luglio e ottobre: dovrebbero essere molto favorevoli per gli acquisti in Europa da parte dei compratori asiatici in generale.

Come gruppo d’opinione DAI Impresa, anche sulla nostra rivista 2006PIU’ Magazine, abbiamo più volte posto l’accento sull’importanza della moda e del made in Italy, punti cardini dell’economia Italiana.


Precedentemente si è parlato del ruolo che Torino ha avuto nei confronti della produzione italiana, ovvero come sede dell’Ente Nazionale Moda e non dimentichiamo l’asse Torino-Milano, dedicata all’abito di confezione. 

  

Ad oggi, il Capoluogo piemontese è sempre meno “capitale della produzione”, perdendo la propria centralità a favore della città di Milano. Si trova, insomma, in bilico tra il grande passato e un futuro sempre più interessato al settore artistico e turistico. È decisivo, pertanto, volgendo lo sguardo al contesto globale, concretizzare una vocazione nuova, che sappia unire il meglio del passato e la rinnovata immagine della città.

 

Giada Speziale

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 14/04/2017