Settimo Torinese (TO) capitale per una notte

Lo sviluppo culturale, economico e sociale su cui nessuno, fino a poco tempo fa, avrebbe mai scommesso.

Settimo Torinese ha deciso comunque di festeggiare, nonostante la vittoria di Palermo come Capitale Italiana della Cultura 2018. L’iniziativa è stata intitolata “Una notte da ‘Capitale’” ed è stata realizzata, lo scorso 17 marzo, presso la biblioteca Archimede, dove i cittadini sono stati invitati a prendere atto del bilancio dell’esperienza, durata due anni, della candidatura del Comune.

Erano presenti il Sindaco della città Fabrizio Puppo; la Vicesindaco e Assessore alla Cultura Elena Piastra; il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte Alberto Sinigaglia, membro della commissione che ha analizzato le candidature dei centri urbani in gara e il Presidente della stessa Stefano Baia Curioni e la Direttrice del Museo del Nazionale del Cinema di Torino Donata Pesenti Compagnoni.

“Penso che non ci siano problemi a definire Settimo come Vice-capitale della Cultura”, ha esordito la promotrice della candidatura Elena Piastra. “Il progetto è iniziato come una provocazione”, ha sottolineato, evidenziando lo scetticismo iniziale del Primo Cittadino e degli altri componenti della Giunta.

La cultura rappresenta un’importante occasione di sviluppo territoriale come è successo, ad esempio, nell’aerea di Liveropool e in molte altre in Europa, ha evidenziato. Non è mancato, tuttavia, uno sguardo al futuro, annunciando che alcuni progetti “di Settimo verranno riproposti, probabilmente, a Palermo” e che una parte di quelli degli altri Comuni, arrivati in finale, otterranno un sostegno dal Governo.

Il Sindaco, Fabrizio Puppo, ha rivendicato il merito di non aver tagliato, nonostante la crisi economica, fondi alla cultura: “Settimo, che nel 2018 festeggerà il suo sessantesimo anniversario di fondazione come città, era conosciuto negli anni Ottanta per lo spaccio di droga e come dormitorio, mentre oggi è diventato culturalmente vivo. Questa biblioteca – ha poi specificato – accoglie mille persone al giorno ed è un importante centro di aggregazione”.

Il Presidente della commissione, Stefano Baia Curioni, ha elogiato gli amministratori locali per il loro impegno in favore della promozione di politiche culturali finalizzate a sviluppare il territorio, a combattere la criminalità e a evitare che siano intese solo come provvedimenti in favore di “mostre e musei”.

Bisogna, a suo avviso, integrare il centro con la periferia, mediante un’adeguata capacità progettuale, per evitare una frammentazione che possa danneggiare le città, come è successo nel caso di Mantova e Bruges. Ha riconosciuto poi che Settimo ha rappresentato un caso di successo, tanto da ridare nuove speranze al nostro Paese.

Questo concetto è stato ripreso dal Presidente, dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Alberto Sinigaglia: “Vedere venti città battersi per il titolo di Capitale Italiana della Cultura, dimostra che c’è un Italia che va”.

La Direttrice del Museo del Cinema, Donata Pesenti Compagnoni, ha posto in evidenza il ruolo importante del settore cinematografico nello sviluppo culturale e sociale, apprezzando i dati positivi relativi all’elevato numero di persone, circa un migliaio, che frequentano quotidianamente la biblioteca Archimede, mentre “per portare gli abitanti, della zona San Paolo di Torino, in quella locale ci vogliono degli sforzi pazzeschi”.

La Vicesindaco ha esposto, infine, una sintesi degli interventi, esprimendo la propria soddisfazione per la numerosa partecipazione del pubblico e per le prospettive future in termini di nuovi progetti, finanziati dallo Stato, al fine di incentivare un ulteriore sviluppo culturale, economico e sociale su cui nessuno, fino a poco tempo fa, avrebbe mai scommesso.

Marco Paganelli

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Articolo pubblicato il 20/03/2017