Una originale ricerca storica in merito
La storia del Piemonte è ampiamente documentata da autorevoli ricerche e pertanto conosciuta nella sua articolata continuità cronologica.
Tuttavia può capitare che l’origine del nome di una entità storico-territoriale possa sempre riservare sorprese, in quanto coesistono in merito versioni che fanno riferimento ad eventi o a documenti che non comportano una interpretazione univoca.
La storia è ancora ricca di queste curiose circostanze e per confermare questa realtà giunge puntuale la “breve nota” del dr. Gervasio Cambiano – cultore di storia locale e popolare.
Questa ricerca offre una interpretazione della storia del nome del territorio geografico “Piemonte” attraverso un percorso storico-documentale che il Civico 20 News pubblica con l’intenzione di stimolare una eventuale condivisione di questa o per ospitare altre ipotesi documentali alternative.
Pertanto l’invito a partecipare a questo interessante dibattito è rivolto a tutti gli interessati, che siano semplici appassionati, cultori o storici di professione.
Davanti a problemi ancora potenzialmente aperti, ogni ulteriore ricerca che possa contribuire a restringerne l’incertezza sarà sempre gradita e pubblicata.
Come sempre rivolgo un ringraziamento all’Autore per la nota inviatami e per la sua costante e fattiva collaborazione.
Buona lettura
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DELL’USO DEL NOME PIEMONTE
In epoca romana il nome Piemonte era sconosciuto, né la nostra regione ebbe mai una fisionomia ed una propria unità etnografica. Dal secolo VIII con il toponimo “Longobardia” veniva indicata la grande conca padana dalle Alpi occidentali al mare Adriatico.
Il conte Amedeo III di Savoja nel 1120 era noto come “Lombardia comes” cioè il conte di Lombardia. Dal medioevo non sempre si ebbe uno stesso significato. Infatti col termine Piemonte venne successivamente indicato un territorio sempre più esteso con suscettibili varianti di significato mutuato dalla politica.
Tra i secoli X e XII, quando le attività delle popolazioni fattesi più numerose e vivaci portarono alla necessità di distinguersi e di contrassegnare con nomi più precisi le diverse regioni messe in evidenza nelle lotte e competizioni , ecco allora che comparve fra gli altri il nome Piemonte, cioè “ la terra ai piedi dei monti”, designazione che compare geograficamente a tratti ora ristretta ed ora estesa.
Una delle prime menzioni circa il toponimo Piemonte compare in un diploma della contessa Adelaide del 1075 in cui si fa esplicito riferimento ad una località denominata “ pedem montium”.
La contessa Adelaide, figlia di Olderico Manfredi, sposando un figlio di Umberto di Savoja il Biancamano, patrocinò uno specifico orientamento territoriale “l’incomposta” attività di espansione dei Savoja.
Ancora in un altro documento del 1193 si accenna a dei “ castellani de pedemontibus”.
Secondo questa documentazione Piemonte era la regione compresa tra il fiume Tanaro e le Alpi Cozie fino al torrente Sangone. Alla fine del medioevo il termine Piemonte finì con il coincidere con l’estendersi dei domini padani dei Duchi di Savoja.
Citiamo qui di seguito alcuni esempi dell’uso del termine Piemonte. Federico II di Svevia Imperatore in un suo scritto accenna ad avvenimenti verificatisi “ in partibus Pedemontibus”. In una cronaca del 1290 è scritto che il Marchese del Monferrato “adunatis gentibus Pedemontium ... super terra astensium irruit” e gli studenti savoiardi che si portavano alle Università di Pavia e di Ferrara erano indicati come “de Pedemoncio”, cioè del Piemonte.
All’inizio del 1400 si consolidò quindi l’uso del toponimo Piemonte non solo più come espressione geografica, ma anche come unità politica. Prese corpo un Piemonte sabaudo che da Aosta, Biella ed Ivrea scendeva a Torino e da qui a Pinerolo, Fossano, Cuneo , Mondovì e Tenda. L’enclave del Marchesato di Saluzzo arriverà ai Savoja due secoli dopo.
Il 15 agosto 1424 Amedeo VIII prese una grande decisione. Sulla pubblica piazza di Thonon, l’antica capitale del Chiablese, creò per il primogenito Amedeo, il Principato del Piemonte, cioè un territorio ben definito geograficamente e politicamente che sarà assegnato per sempre al principe ereditario.
Le popolazioni piemontesi avrebbero goduto di una certa autonomia, sentendo solo attraverso il Principe, cioè l’erede al trono, l’unione dei loro interessi con quelli del Ducato.
Questo fatto ebbe anche ripercussioni dal punto di vista dell’organizzazione ecclesiastica. Papa Leone X il 23 luglio 1513 elevò la Diocesi di Torino con le sue 218 Parrocchie a sede arcivescovile e la sua cattedrale a Chiesa metropolitana ( 21 maggio 1515), esentandola da sottostare all’autorità dell’arcivescovo di Milano.
Da questo momento il termine “geo-politico” di Piemonte viene consolidato e riconosciuto da tutti gli stati importanti, confinanti ed europei.
Gervasio Cambiano
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Articolo pubblicato il 15/03/2017