Torino. Il Comune incoraggia l’abusivismo, con grave pericolo per i cittadini?

Il consigliere Morano denuncia la gestione irresponsabile della locazione del Chalet del Valentino

Dopo infinite richieste alla sindaca ed agli assessori comunali per capirci qualcosa in merito alla locazione dell’immobile di proprietà comunale di viale Virgilio, 25 in cui la società Gran Baita gestisce “Lo Chalet”, noto locale d’intrattenimento, il notaio Morano, candidato Sindaco per l’omonima Lista Civica, si è posto più d’un interrogativo: ”L’Amministrazione tollera e incoraggia situazioni di abusivismo che costituiscono un pericolo grave per l'incolumità dei cittadini?

Sembrerebbe proprio che sia così, ci dichiara, a giudicare dalle prove documentali e fotografiche che renderemo disponibili, su un caso clamoroso che si trascina da tempo e di cui l'Amministrazione è a conoscenza, come dimostreremo.

Nel frattempo, conclude Morano, provvederemo a depositare un esposto alle Autorità competenti ad accertare responsabilità amministrative ed eventualmente penali”.

Infatti domani gli esposti in questione saranno inoltrati alla Procura, alla Questura, alla Guardia di Finanza ed alla Corte dei Conti.

La cronologia e la portata delle rispettive fasi di questa vicenda, dimostra il pressapochismo se non la complicità con la quale la burocrazia di Palazzo Civico, con la benevola accondiscendenza della politica ha gestito il patrimonio del Comune negli anni del centro sinistra.

Fa ancor più specie constare come l’attuale Giunta che, come da molteplici dichiarazioni ampiamente rese avrebbe dovuto rivoltare come un calzino la gestione delle attività amministrative, segua pedissequamente il tracciato di Fassino e cali la testa sotto la sabbia, nonostante le precise richieste di un consigliere comunale.

In sintesi i fatti:

Il 1 agosto del 2006 il contratto di locazione alla società Gran Baita, ove si dichiara la superficie di mq. 249, idonea per il Comune ad ospitare una capinza massima di 1100 persone.

Nel corso della gestione la società esercente ha effettuato opere abusive di rilevante entità, chiedendone poi la sanatoria, negata dal Comune, dopo molteplici sopraluoghi. Vicenda che si è protratta dal 2013 ad oggi, senza che il Comune abbia imposto l’esecutorietà.

Il canone di affitto è di Euro 37000 annui ed il contratto è scaduto il 2 gennaio 2017.

L’attuale giunta non ha richiesto ad oggi la restituzione dei locali in attesa d’individuare un nuovo conduttore, ordinando, nel frattempo la demolizione delle opere edili ed impiantistiche eseguite e ritenute abusive.

Se le opere eseguite fossero demolite, il locale perderebbe l’agibilità. Ma questo lapalissiano particolare è ignorato dal Comune, dove le Divisioni non sono in comunicazione e collegamento. Al massimo si palleggiano le responsabilità.

L’altro aspetto della vicende ormai grottesca sta nelle ipotetiche conclusioni. Ossia nel titolo di prelazione che l’attuale gestore conserverebbe nel caso rispondesse al bando per la futura gestione.

Tralasciando sul numero di anni persi tra il rilievo delle installazioni abusive e la scadenza naturale del contratto, emerge il grave pericolo che potrebbe incombere sugli utenti del locale in caso d’incidente.

Nessuna compagnia di assicurazione potrebbe risarcire un immobile le cui misure di sicurezza sono discutibili, in presenza oltretutto di un conclamato abusivismo.

Pare che in Municipio, invece di provvedere con urgenza, si dormano sonni beati e non si comprenda l’incongruenza tra la superficie contrattuale dichiarata ed  il numero di utenti ammessi.

Il “Caso Chalet” viene definito uno dei tanti in via d’accertamento. Quel che sconcerta il cittadino è la superficialità degli attuali amministratori che nonostante le conclamate autoassegnazioni di chiarezza e trasparenza, no non sono migliori dei precedenti.

La sindaca in dichiarazioni assai banali, inneggia alle corse in bicicletta, minaccia divieti di ogni tipo ed esalta un programma di opere pubbliche inutili. A quando si occuperà della sicurezza del cittadino e metterà mano alle falle di bilancio causate da incuria e mala amministrazione?

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Articolo pubblicato il 13/03/2017