Torino - Trasferimento lavoratori TIM a Roma

Interrogazione urgente in Consiglio Regionale

La Giunta regionale ha risposto in aula all’interrogazione urgente del Capogruppo di SEL Marco Grimaldi sull’annunciato trasferimento dei dipendenti Telecom da Torino a Roma.

Nel mese di gennaio 2017 l’amministratore delegato del gruppo Telecom Italia ha annunciato un nuovo piano industriale che prevede la confluenza di alcune funzioni verso la sede centrale di Roma. Il 15 febbraio il Consiglio Comunale di Torino ha incontrato i dirigenti Tim, che hanno riferito che l’applicazione del piano industriale comporterebbe la mobilità interna di 265 dipendenti, 105 dalla sede di Torino e 160 da quella di Milano, che dovrebbero quindi spostarsi su Roma.

Il giorno seguente i lavoratori Tim hanno scioperato nelle ultime due ore di turno per protestare contro gli annunciati trasferimenti. In quell’occasione le rappresentanze sindacali hanno incontrato l’Assessore al lavoro, che insieme agli Assessori del Comune di Torino e del Comune di Grugliasco, ha diffuso una nota chiedendo a TIM di sospendere il trasferimento di questi dipendenti e di rivedere la propria decisione.

A quanto risulta, il 10 marzo l'azienda incontrerà i sindacati di categoria per presentare loro il nuovo piano industriale. Il confronto sarà anche l'occasione per fare il punto dopo la disdetta del contratto di II livello annunciata a ottobre scorso, e sul successivo regolamento aziendale.

Per questo nell’interrogazione si chiede alla Giunta se abbia avuto riscontri dal Ministero dello Sviluppo e quali azioni intenda intraprendere per scongiurare i trasferimenti e la mobilità dei dipendenti.

L’Assessore Ferrero (che ha risposto per conto dell’Assessora Pentenero) ha confermato questi dati e queste informazioni, aggiungendo che la scelta unilaterale di TIM è apparsa priva di una opportuna concertazione con i sindacati.

Le istituzioni tuttavia si sono mosse presso i vertici di TIM per capire la situazione e lo stesso Presidente Chiamparino avrebbe avuto un colloquio informale con il Presidente della società, dal quale sarebbe emerso un quadro diverso.

D’altra parte, a quanto riportano gli organi di stampa, i vertici auditi dal Comune di Torino hanno ridimensionato i trasferimenti a Roma a 36 e garantito che saranno valutate tutte le possibilità occupazionali per coloro che non accetteranno il trasferimento.

Gli Assessorati di Piemonte e Lombardia hanno sollecitato l’apertura di un tavolo nazionale presso il Ministero dello Sviluppo e domani i vertici dell’azienda saranno ascoltati alla Camera.

“La decisione del trasferimento, se confermata, potrebbe in molti casi compromettere il mantenimento del posto di lavoro data la distanza tra l’attuale e la nuova sede. Non vorrei che si scrivesse ‘trasferimenti’ ma si leggesse ‘esuberi’ ” 

dichiara l’esponente di Sinistra Italiana Grimaldi che conclude:

  “I vertici di TIM devono chiarire una volta per tutte le loro intenzioni. Tuttavia i trasferimenti non paiono giustificati dalle esigenze organizzative dell’azienda, e quindi sono da rimandare al mittente”.

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 08/03/2017