Turin Islamic Economic Forum: il mondo islamico come partner commerciale

Al centro 2017 la finanza islamica per favorire i processi di inclusione sociale

Parte stamane, e durerà fino a domani, nelle sale del Centro Congressi Torino Incontra, la terza edizione del Turin Islamic Economic Forum. Le prime due si tennero nel novembre 2014 e nell’ottobre 2015.

Si tratta di un progetto di Città, Camera di commercio e Università degli Studi di Torino, con Assaif (Associazione per lo Sviluppo di Strumenti Alternativi e di Innovazione Finanziaria), per promuovere iniziative ed eventi legati alla finanza islamica per l’integrazione e lo sviluppo economico e sociale del territorio torinese.

Per questa "due giorni" saranno presenti in città alcuni tra i più importanti protagonisti e conoscitori dell'economia e della finanza dei paesi arabo-islamici. Dieci sessioni con approfondimenti e dibattiti, cinquanta relatori tra amministratori pubblici, ricercatori e docenti universitari, imprenditori ed esperti di finanza.

Fedele all'attenzione alle proposte rivolte all'imprenditoria e al territorio, questa rubrica ospita un'intervista a Paolo Pietro Biancone, responsabile dell'Osservatorio sulla finanza islamica dell'Università di Torino e ideatore del Tief.

La prima domanda, professore, non può che essere legata alle ragioni. Perché il Tief?

È pensato come un evento di sistema per attrarre investimenti dai Paesi musulmani. Le modalità halal di accesso al credito possono rappresentare uno strumento molto forte di coesione sociale.

È importante, poi, riuscire a dimostrare che il mondo islamico non è solo terrorismo, ma anche un potenziale grandi partner commerciale.

Quali sono le peculiarità di quest'edizione?

L'edizione di quest'anno avrà come filo conduttore l'utilizzo della finanza islamica per favorire i processi di inclusione sociale e per promuovere sviluppo economico e internazionalizzazione delle piccole e medie imprese piemontesi, in particolare nei settori delle energie rinnovabili, delle biotecnologie e in campo aerospaziale, con approfondimenti sull’evoluzione della normativa e sul ruolo del legislatore.

Il Forum non sarà rivolto soltanto alle opportunità commerciali tra le realtà torinesi e il mondo dell’economia islamica, ma si parlerà anche di inclusione finanziaria dei cittadini di fede islamica.

Concretamente?

Abbiamo coinvolto Torino e il Piemonte chiedendo di indicarci progetti che siano "Sharia compliant", cioè compatibili con i dettami dell'Islam. Racconteremo e proporremo di investirci la seconda linea del metrò di Torino, che potrebbe essere finanziata con un sukuk, un titolo di debito islamico.

Così come la Città della Salute. Presenteremo, poi, aziende come la Diasorin e la Altec, oltre al distretto dell'auto elettrica.

Sul piano delle partnership, quali le più significative?

Un'importante novità di questa nuova edizione è la partnership con il Dubai Islamic Economy Development Centre (DIEDC), un’importante realtà voluta dal governo emiratino per promuovere il ruolo di Dubai come centro di economia islamica nella regione, e il cui Ceo sarà uno degli ospiti illustri.

Questa collaborazione darà luogo ad una serie di iniziative e progetti, importanti per sviluppare le relazioni commerciali tra il capoluogo piemontese e Dubai.

Torino guarda al mondo e si propone, insomma, come snodo peculiare nella rete globale.

Il programma: http://www.tief.it/programma

Marco Margrita

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 06/03/2017