Stili di vita sana per reni sani: Obesità e malattia renale cronica

Il 9 Marzo si celebra la Giornata Mondiale del Rene. Le manifestazioni della Fondazione Italiana del Rene in Piemonte

Come ogni anno, la Giornata Mondiale del Rene si celebra in tutto il mondo.

In Piemonte La Fondazione Italiana del Rene, FIR Onlus, e la Società Italiana di Nefrologia, SIN, promuovono un convegno che si svolgerà il 9 marzo ad Asti, dalla 8,30 alle 12,30, presso la Sala convegni ASL in via Conte Verde 125.

Quest’anno verranno illustrate le problematiche afferenti ad una della cause dell’insorgere della malattia renale, l’obesità, in tutte le sue articolazioni e conseguenze.

Tra i relatori, la presidente della FIR Piemonte – Valle d’Aosta dottoressa Franca Giacchino, il dottor Alfonso Pacitti, presidente SIN Piemonte – Valle ‘Aosta, il dottor Stefano Maffei, direttore SC Nefrologia e Dialisi, Asti.

Il maggior impegno dei nefrologi piemontesi per la giornata del 9 marzo e nel corso dell’intera settimana si concreterà in inziative che avranno attuazione in tutte le unità nefrologiche di Piemonte Valle d’Aosta.

Nefrologi e operatori sanitari promuovono attività di screening aperte al pubblico con distribuzione di opuscoli informativi, misurazione di pressione arteriosa ed altri progetti illustrati localmente.

Sono altresì previsti incontri di sensibilizzazioni nelle scuole superiori della regione.

Le strutture di Torino che seguiranno il programma enunciato sono l’Ospedale Martini, il Regina Margherita, il Mauriziano, il Giovanni Bosco, le Molinette e il CTO.

E’ d’indiscussa importanza soffermarsi e riflettere sulle malattie renali, in quanto il 10% circa della popolazione è affetta da un danno renale e spesso non lo sa.

Le malattie renali sono subdole, e tanto diffuse quanto pericolose. Colpiscono i reni in modo silenzioso e spesso progressivo, sino a provocare l’insufficienza renale cronica terminale, di fronte alla quale non resta che fare ricorso alla dialisi o al trapianto.

Ma le malattie renali, pur diffuse, sono spesso precocemente diagnosticabili e, anche se progressive, sono trattabili.

E’ quindi indispensabile ricorrere alla prevenzione, mai efficace come nel caso delle nefropatie.

Sul tema della giornata Mondiale dei Rene 2017 abbiamo rivolto qualche domanda al Professor Giuseppe Piccoli, docente emerito di Nefrologia, socio fondatore della Fondazione e past president di FIR Piemonte.

-Professor Piccoli, quali sono i maggiori rischi di danno renale cui va incontro l’obeso?

Il legame tra obesità e danno renale è stato messo in luce solo da pochi decenni. Oltre all’azione negativa dell’ipertensione arteriosa, favorita dall’obesità, era stato inizialmente accertato un possibile legame tra obesità e presenza di valori anche elevati di proteine nelle urine (la cosiddetta albuminuria).

Successivamente è stato dimostrato che il rischio di presentare un danno renale cronico è maggiore negli obesi, e che l’obesità accelera l’evoluzione negativa di tutte le malattie renali; un effetto negativo dell’obesità si verifica anche in caso di trapianto renale.

 

Per contro, è stato dimostrato che la correzione efficace di una condizione di obesità esercita un’azione favorevole sulla proteinuria, sul danno renale e sull’ipertensione, spesso presente nelle malattie renali croniche.

Cosa si intende per obesità?

L’obesità è una condizione di eccessivo accumulo di grasso corporeo. Per definirla facciamo riferimento al cosiddetto indice di massa corporea (dall’inglese, body massa index - BMI) che è il rapporto tra peso e quadrato dell'altezza. Lo si può calcolare facilmente su internet alla voce “BMI calcolo.”

Secondo la tabella del BMI, il valore del peso forma è compreso tra 18.50 e 24.99. Valori tra 25.00 e 29.99 indicano un sovrappeso. L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’obesità in base a un BMI maggiore di 30 Kg/mq.

E’ una condizione sempre più frequente, che affligge oltre il 30% della popolazione americana adulta.

Quali altri rischi corre l’obeso oltre alla malattia renale?

Il rischio dell’obesità nei confronti del danno renale è una nozione relativamente nuova. L’argomento quindi, ancora poco conosciuto proprio ora che l’obesità sta diventando sempre più frequente, è stato scelto come tema della Giornata Mondiale del Rene 2017.

Consideriamo anche che i rischi che l’obesità comporta sono numerosi e non limitati ai reni. Innanzitutto è provato il legame dell’obesità con il diabete e l’ipertensione arteriosa, malattie entrambe capaci di danneggiare gravemente reni, cuore e sistema vascolare e, in generale, di causare numerose alterazioni metaboliche.

La calcolosi urinaria è un’altra di queste complicazioni.

È’ inoltre possibile che ci sia anche un legame tra obesità e alcuni tipi di tumore (renali, del colon, dell’esofago e nella donna, dopo la menopausa, della mammella) e con problemi respiratori anche gravi; da non trascurare inoltre è la possibile riduzione della capacità di movimento negli anziani.

 

Quali consigli in più, oltre a quelli rivolti agli altri soggetti, ritiene debbano essere specificatamente rivolti alle persone affette da un peso eccessivo?

Di occuparsi del problema. La soluzione è difficile, molto impegnativa, e richiede non soltanto una buona dieta, ma anche un cambiamento dello stile di vita, e una stretta collaborazione con il medico curante. È’ anche difficile mantenere un peso accettabile, dopo essere dimagriti. Ma il gioco vale la candela.

Nel corso del convegno di Asti, la FIR presenterà un decalogo per la salute dei reni.

Chiediamo alla dottoressa Franca Giacchino, presidente di FIR Piemonte – Valle d’Aosta di illustraci i punti salienti.

Come è già stato ricordato l’obesità, che sta aumentando in modo epidemico in tutto il mondo, rappresenta uno dei fattori più importanti dello sviluppo di malattia renale cronica, non solo, ma anche di nefrolitiasi e di tumore renale.

Ma d’altra parte la buona notizia è che la obesità è prevenibile. Proprio per questo la Giornata Mondiale del Rene promuove l’educazione sulle dannose conseguenze dell’obesità e sulla sua associazione con il danno renale, sia attraverso lo sviluppo di diabete e ipertensione arteriosa che agendo direttamente sul rene, sostenendo gli stili di vita sana e misure di salute pubblica che stimolino comportamenti atti a prevenire tale patologia.

Quindi la consapevolezza dei rischi della obesità e che gli stili di vita sana che comprendono una corretta alimentazione e l’attività fisica, possono drammaticamente aiutare a prevenire l’obesità e la malattia renale.

Campagne che mirano a ridurre il fardello dell’obesità sono ora al centro della scena in tutto il mondo e sono fortemente raccomandate dall’OMS con l’aspettativa che queste campagne permettano di ridurre le complicanze legate all’obesità come la malattia renale cronica.

Alla luce di questi aspetti, anche la Sezione Piemonte e Valle d’Aosta della FIR ha voluto rivedere il Decalogo per la salute dei reni che sarà presentato in occasione del Convegno di Asti.

Tra le indicazioni suggerite, vorrei sottolineare l’importanza degli stili di vita quali l’attenzione alla dieta , ricca di frutta, verdura e acqua, povera di sale accanto ad una attività fisica regolare e alla astensione dal fumo.

Una attenzione poi particolare deve essere rivolta al controllo del peso corporeo con un controllo della circonferenza addominale, definita dall’International Diabetes Federation come obesità centrale, se maggiore di 90 cm nell’uomo e di 84 cm nella donna.

Fondamentale inoltre il controllo della pressione arteriosa facendo attenzione a valori maggiori a 135/80 mmHg a domicilio, come indicato dalle recenti Linee Guida Canadesi sulla prevenzione e il trattamento dell’ipertensione : valori sistolici (pressione massima), registrati in ambulatorio medico, di 140 mmHg o più, oppure valori diastolici (pressione minima) di 90 mm Hg o più sono elevati; lo sono anche valori eguali o superiori rispettivamente a 135 o a 85 mmHg, se registrati a domicilio .

Viene inoltre suggerita l’importanza della sindrome metabolica e del prediabete (glicemia a digiuno compresa tra 100 e 125 mg/dl ed emoglobina glicata compresa tra 5.7 e 6.4%).

Viene infine suggerito un controllo periodico di alcuni parametri (esame urine consigliato una volta all’anno, dosaggio triglicerdi e colesterolemia, creatininemia e albuminuria in particolare se si hanno alcuni fattori di rischio, quali familiarità per malattie renali, età di 65 o più anni, precedenti malattie renali, ipertensione arteriosa, diabete, malattie cardiovascolari, alcune malattie sistemiche, obesità, dislipidemia, gotta, precedenti infettivi urinari, calcolosi urinaria, ipertrofia prostatica, impiego senza controllo medico di farmaci potenzialmente nefrotossici (i più comuni sono gli antiinfiammatori non steroidei).

Quali altri consigli ritiene utile fornire al cittadino che in quei giorni accederà al programma Porte aperte in Nefrologia?

Lo scopo principale di questa iniziativa è quello di aumentare l’attenzione della popolazione , dei medici , degli amministratori delle ASL e dei mass - media nei confronti delle malattie renali , che ,è già stato sottolineato, sono subdole e tanto diffuse quanto pericolose e spesso prevenibili e comunque trattabili,

Proprio per questo le Nefrologie del Piemonte e Valle d’Aosta aderiscono anche quest’anno alle numerose iniziative messe in campo dalla FIR. In particolare in 16 Ospedali delle due regioni il 9 Marzo 2017 sarà possibile accedere gratuitamente agli ambulatori di Nefrologia per una visita nefrologica, per il controllo della pressione arteriosa ed per effettuare un esame delle urine.

Il programma completo , con indicazione degli orari, dei giorni e di tutte le iniziative è scaricabile su Facebook e su www.fondazioneitalianadelrene.org


Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 02/03/2017