La commissione di garanzia del Consiglio Regionale blocca la richiesta del Referendum regionale contro la riforma sanitaria di Chiamparino ed impedisce ai Piemontesi di esprimersi

Ruffino e Vignale (FI): ” per il PD la democrazia diretta è velleitaria e pretestuosa”

Ieri si è riunita la Commissione di garanzia del Consiglio Regionale ed ha bocciato la richiesta di referendum, indetta dal Comitato “Salviamo gli Ospedali” e corredata da ben 2500   firme.

L’oggetto del referendum prevede l’abrogazione della delibera della Giunta Regionale 19 novembre 2014 n, 1-600 “Adeguamento della rete ospedaliera agli standard della  legge 135/2012 e Patto per la salute 2014/2016 e linee d’indirizzo per lo sviluppo della rete territoriale”.

Questo provvedimento, com’é ampiamente noto, rimodula la rete ospedaliera piemontese con riferimento sia al numero di posti letto che all’articolazione delle discipline ospedaliere e relative strutture complesse, portando da 18301 posti letto attuali a 16262, con una riduzione di oltre 2000 letti e chiudendo oltre 130 strutture complesse.

Definire velleitario e pretestuoso' la volontà di fare esprimere con un voto popolare  i piemontesi sulla riforma sanitaria dimostra la reale concezione di democrazia del Partito Democratico. Il Pd infatti vuole impedire ai cittadini piemontesi di esprimersi tramite il referendum che abbiamo proposto sulla riforma sanitaria regionale".

A denunciare il fatto il vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino e il consigliere regionale Gian Luca Vignale che hanno visto bocciare la delibera che darebbe la possibilità ai comitati spontanei di avviare la raccolta delle firme necessarie per l'indizione della consultazione.

Spiegano i due consiglieri di Forza Italia: "Se il centrosinistra non ha paura della bontà della propria riforma sanitaria perché ha dato parere contrario al referendum che proponevamo?

L'istituto del referendum è un elemento di garanzia e di partecipazione diretta per tutti  i cittadini, che non dovrebbe in alcun modo essere ostacolato dai partiti.

La questione ora passa al Consiglio regionale visto che l'Ufficio di Presidenza non ha accolto la proposta di referendum abrogativo.

Siamo quindi ancora fiduciosi che la posizione della maggioranza possa cambiare in Aula e lanciamo un appello ai singoli consiglieri, nella loro autonomia di mandato e di coscienza, affinché diano voce ai cittadini".

Concludono Vignale e Ruffino: "Ci sarà chi sostiene che il voto contrario è legato alla pronuncia del Comitato di Garanzia, in verità il loro è solo un parere e che come tale non è vincolante.

Ci sarà poi chi dice che è un costo per i cittadini, ma anche questo è un non problema perché si può accorpare la consultazione referendaria regionale alle prossime elezioni politiche. Tutto sta quindi esclusivamente nella volontà politica di dare la possibilità democratica ai Comitati di raccogliere le 60mila firme necessarie per indirlo e ai cittadini di esprimersi in merito". 

Civico20 continuerà a seguire il proseguo della vicenda, quando il Consiglio Regionale dovrà definitivamente pronunciarsi sull’indizione del referendum.

Intanto la situazione del nostro sistema sanitario non tende a migliorare.

L’assessore Saitta martedì in consiglio Regionale, rispondendo all’interrogazione di Stefania Batzella, consigliera del M5S, sul futuro dell’Oftalmico, non è stato in grado di entrare nel merito del destino della struttura e, peggio ancora ha snocciolato indicazioni generiche sullo spezzatino di specialità tra Molinette e Giovanni Bosco, che porrà fine ad un’istituzione sanitaria all’avanguardia in Europa.

Lo stesso assessore, nel tentativo di contenere le ormai scandalose  liste d’attesa per analisi e visite specialistiche, presenta il progetto di una sovrastruttura burocratica accentratrice  e mangia soldi, ma che per la complessità e inadeguatezza  si prospetta come l’ennesimo carrozzone concepito da quest’amministrazione d’incapaci e presuntuosi.

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Articolo pubblicato il 17/02/2017