Torino - Limitazioni del traffico: sospendere il bollo
Foto di repertorio (lastampa.it)

Lo sollecitano i Consiglieri regionali di FDI/AN

"Nell'asse Appendino-Chiamparino fanno a gara per il titolo di ambientalista più talebano, ma in questa gara a chi blocca più automobili nessuno si sta preoccupando delle conseguenze sulla vita dei torinesi, sulla loro mobilità e soprattutto sulle loro tasche: infatti la Regione continuerà ad intascare i soli del bollo auto anche nei giorni di stop al traffico per le vetture Euro 3, Euro 4 e diesel in generale. Ingiustamente"

dichiarano Augusta Montaruli, Esecutivo nazionale FDI-AN, e Maurizio Marrone, Consigliere FDI-AN in Regione Piemonte, che segnalano 

"Se un bollo costa ad esempio 170 euro, al proprietario torinese di una vettura bloccata dalle limitazioni al traffico per 20 giorni spetterebbe uno sconto di 9,40 euro. Perché mai dovrebbe pagare quanto un cittadino residente in un altro comune della Provincia libero dalle limitazioni al traffico imposte alla città di Torino?".

La sindaca Appendino, proseguono gli esponenti di FDI/AN -  come tutti quelli che l'hanno preceduta sta facendo ricadere sui piccoli, ovvero gli automobilisti proprietari di auto meno recenti e costose,  le responsabilità dei grandi:

"Non è la macchinina di 10 anni fa il vero problema ma semmai trasporti pubblici in senilità e impianti di riscaldamento mai rinnovati".

Adottare politiche ambientali più severe aiuterebbe sicuramente il miglioramento delle condizioni ambientali.

In assenza di queste, Marrone e Montaruli lamentano quantomeno una sorta di  beffa ai danni dei piemontesi:

"Per questo presentiamo una mozione per ottenere la sospensione e lo sconto sul bollo per le vetture in proporzione ai giorni di stop al traffico, come già avviene ad esempio in caso di sequestro del veicolo, auspicando che la Giunta regionale accolga la nostra proposta ed la maggioranza la approvi in aula".

C'è tuttavia da precisare che di fatto il bollo non esiste più in quanto trasformato da tempo in tassa sulla proprietà per cui la stessa esiste ugualmente indipendentemente dalle condizioni atmosferiche ed all'inquinamento.

Sicuramente ci sono altri ampi margini su cui intervenire e le sedi istituzionali devono essere il primo atto da mettere in funzione: chiedere sacrifici agli altri diventa problematico se non si dà il buon esempio. 

Come pure il rinnovamento del parco automezzi pubblici, peraltro in corso, in maniera più concreta unitamente ad un miglioramento del servizio, quello stesso che serve per lasciare a casa la propria auto evitando gli intasamenti che sono vere e proprie fonti di inquinamento quotidiano. 

Non si rischia, così, di penalizzare i meno abbienti come già avviene normalmente in altri settori ; si tratta semplicemente di stabilire, con un atto necessariamente politico, la scala delle priorità che non dev'essere direttamente proporzionale al consenso elettorale bensì al buonsenso governativo, a tutti i livelli.

 

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Articolo pubblicato il 16/02/2017