Stupinigi (To) capitale dell’Impero

Si è tenuta, presso le Cucine Reali della Palazzina di Caccia di Stupinigi, la presentazione del libro di Alessia Giorda e Francesco Ganora

Sottopongo molto volentieri ai Lettori di “Civico20News” questa cronaca della presentazione del libro “Stupinigi capitale dell’Impero”, scritta dall’amico Alessandro Mella (m.j.).

 

Stupinigi centro del mondo per una decina di giorni nell’aprile 1805. Dalla celeberrima palazzina di caccia sabauda, si irradiava la luce del nuovo lume d’Europa. Ogni decisione partiva da quelle stanze diretta verso le periferie dell’Impero Francese. A Stupinigi soggiornava, infatti, Napoleone I di passaggio per il viaggio che l’avrebbe condotto a Milano a proclamarsi Re d’Italia cingendo la Corona Ferrea:


“19 aprile 1805…un rumoroso e sferragliante corteo imbocca il viale alberato che conduce alla palazzina di Stupinigi…diverse carrozze in fila si dirigono verso il grande cancello una di esse, dipinta in oro e decorata con stemmi e fregi lussuosi, è scortata da eleganti cavalieri in uniforme alla ussara, con gli alti pennacchi rosso-verdi che oscillano sui ricchi colbacchi di pelo d’orso…le sciabole tintinnano ad ogni movimento dei cavalli ben curati. Lo spettacolo è avvincente.
E’ arrivato l’Imperatore”.


Si è tenuta giovedì scorso, presso le Cucine Reali della Palazzina di Caccia di Stupinigi alle ore 18:00, la presentazione del libro di Alessia Giorda e Francesco Ganora dal titolo “Stupinigi Capitale dell’Impero”.


Un’opera molto importante perché analizza, nel dettaglio e sulla base di documenti d’archivio e testimonianze spesso inedite, la permanenza di Napoleone nel palazzo per circa dieci giorni nel 1805. Una presenza importante poiché l’imperatore vi ricevette i rappresentanti della nuova e vecchia nobiltà piemontesi, le autorità locali e così via.


Una macchina del potere in costante movimento con ufficiali, attendenti, segretari, dame di compagnia, camerieri e tutto ciò che concorreva a formare l’enorme apparato civile e burocratico al servizio della nuova guida del continente europeo.


Dopo il breve saluto e introduzione delle autorità museali, hanno preso la parola gli autori che, alternandosi nella trattazione dei temi, hanno spiegato come si è delineato il percorso di ricerca che ha condotto alla realizzazione del volume non mancando di aggiungere aneddoti e curiosità su Napoleone ed il suo corposo seguito. Sulle sue abitudini personali, sulle mode del tempo ed anche sulla psicologia di persone vissute due secoli prima in circostanze storiche di straordinaria importanza.


Le Cucine Reali, allestite per l’occasione a magnifica sala dedicata, si sono riempite di curiosi, appassionati e lettori. Tra loro, Alessandro Puato, autore del libro  “Napoleone a Torino”, Alessandro Mella autore di “Viva l’Imperatore Viva l’Italia”, la dottoressa Karen Giacobino dello Staff dei Caffè Culturali Viù e la dottoressa Maura Ajmar presidente del Centro Studi Circolo Oddone di Savoia.


Al termine dell’esposizione degli autori hanno fatto simpatica irruzione nella sala i rievocatori dell’Associazione Culturale “Le vie del tempo” interpretando l’angosciosa vita dei cuochi a servizio del Bonaparte. Poco dopo, dividendo il numeroso pubblico in due gruppi, si è passati alla visita dei locali della reggia a suo tempo “vissuti” dalla corte imperiale.


La visita è stata allietata dalle rappresentazioni dei già citati rievocatori che hanno “rivissuto” dialoghi tra dame del tempo, l’incontro tra il cameriere di Napoleone, monsieur Constant, ed una dama,  e, particolarmente emozionante, il canto di un tenore del tempo. Si sono poi aggiunti, lungo il percorso, approfondimenti anche sulla figura di Paolina Bonaparte, la chiacchierata e stupenda sorella dell’imperatore.


Al termine della visita il pubblico ha lasciato, letteralmente galvanizzato dalla magnifica serata, la prestigiosa “capitale dell’impero” tornata per qualche ora ai fasti di un suo momento di storia spesso trascurato e poco ricordato dalla storiografia. Lacuna colmata dall’opera degli autori.

Alessandro Mella

Foto di Karen Giacobino

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Articolo pubblicato il 14/02/2017