Sanremo 2017: Quarta serata - #WSanremoconRed.

La quarta serata del #Festival2017 propone la riesecuzione delle venti canzoni rimaste in gara e la nomina del vincitore della categoria Nuove Proposte. Questa sera si azzerano le votazioni delle serate precedenti e si vota nuovamente per scegliere i sedici big che nell’ultima puntata, si giocheranno la vittoria finale.

Questa sera ho deciso di guardare la kermesse sanremese da una angolazione diversa e di gran lunga più vicina al mio modo di concepire il festival, e così scelgo il “salotto” di Red Ronnie a Casa Sanremo: #WSanremoconRed.

Tra i critici musicali italiani lui è senza alcun dubbio la Treccani della musica, non a caso George MIchael scelse lui e solo lui per rilasciare un'intervista all'Italia e nessun altro. Un uomo che per le sue grandi conoscenze musicali e e le sue esperienze professionali potrebbe anche tirarsela, ma lui no. Accoglie tutti e ci ospita in casa sua esattamente come ha sempre fatto  e l'atmosfera intima del salotto del Roxy Bar si ricrea pari pari in mezzo al Palafiori gremito di gente.

Lo show, ma il termine è molto restrittivo, è quanto di più vicino si possa accostare al termine "multimediale": diretta live in studio, diretta streaming e televisiva sia sul digitale terrestre (canale 196) che sul satellite (Sky 810), collegamento con i social e soprattutto tanta musica, rigorosamente dal vivo, nella migliore tradizione di Red.

Vi racconterò quindi la puntata, magari parlando meno delle canzoni in gara, che per altro ho già recensito nei precedenti articoli, e concentrandomi maggiormente su ciò che avviene nello studio del critico musicale bolognese, che è accompagnato nella diretta da Gianni Fantoni (imitatore irresistibile di Maurizio Costanzo) e Fausto Mesolella (Avion Travel).

Mentre sul maxi schermo scorrono le immagini dei giovani in gara e Red si lancia nel pronostico (vedremo se indovina), per me è subito un momento molto toccante e del tutto inaspettato: in occasione del ventennale dalla scomparsa, Red propone un commosso ricordo di Ivan Graziani, in compagnia della moglie Anna.

Ivan è stato ed è tutt’ora il mio cantante italiano preferito, il primo artista che ho intervistato appena diciassettenne, una persona che negli anni è stato un amico vero, che mi manca come non mai e che con le sue canzoni mi ha fatto crescere e capire la vita.

Ho le lacrime che mi scendono e le dita che tremano sulla tastiera, mentre scrivo queste righe e ascolto “Firenze (canzone triste)”, il tributo all’artista teramano, cantato da Lighea, accompagnata al pianoforte dall’amico, immensamente bravo, Silvano Borgatta. Brividi e ricordi che si accavallano e che sono impossibili da descrivere. Ciao Ivan, amico mio, ovunque tu sia.

Comincia la gara dei big, nel frattempo. Ad ogni apparizione Red racconta qualche aneddoto, vissuto in prima persona, su chi è in quel momento sul palco, coinvolge il pubblico, da perfetto padrone di casa. Devo dire che mi riconosco in quanto dice, sempre arguto, competente, mai banale.

Ma il pezzo forte del suo salotto sono gli ospiti: dal nulla spunta Braschi, che ci regala una versione unplugged di “Non c’è niente che non va”, dal nuovo album uscito oggi, e “Nel mare ci sono i coccodrilli”, presentata, e subito scartata, alla gara dei giovani. Vi posso dire che riascoltare il brano in versione acustica lo rende molto più piacevole, e si capisce meglio l’allegoria del testo.

 

 rende il brano molto piacevole versione acustica rguto, competentetto pe negli aGiusto il tempo di ascoltare un paio di big e nello studio si materializza Nesli e, purtroppo Mario Luzzatto Fegiz: il giudizio che esprime sull’eliminazione sua e di Alice Paba, confermano, haimé, quanto ho scritto l’anno scorso sul suo conto, cioè che la Legge Fornero sta avendo effetti devastanti. Ma ci pensa il mio amico Francesco a farlo tacere. Temporaneamente, purtroppo.

Vi racconto questo: dopo la marchetta al suo ultimo libro, Red saluta il “critico musicale”, dicendogli…hai fatto arrabbiare Nesli…risposta:"...mi dispiace, ero appena arrivato in studio, e non sapevo bene di chi stavo parlando…" (tutto documentato dalla diretta televisiva, ndr). Amici, siamo alla frutta, però ho l’occasione per assegnare lo #stendiamounvelopietoso d’oro odierno e uno extra, di platino, alla carriera.

E’ ora di nominare il vincitore della sezione giovani: vince Lele (Red ha indovinato e si prende la meritata ovazione del pubblico presente in studio), mentre Maldestro si aggiudica il premio “Mia Martini” e Tommaso Pini il premio della sala stampa “Lucio Dalla”.

Sullo schermo è il turno di Francesco Gabbani travestito da scimmione…Darwin aveva ragione con le sue teorie...mentre Red, chiama al telefono Gianni Morandi  per un saluto (i due fecero un tour acustico insieme tanti anni fa, molto particolare, unico nel suo genere e mai riproposto da nessuno).

E' il momento di ricordare la vittoria di Gianni insieme a Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi, proprio trent'anni fa con "Si può dare di più" e magicamente il conduttore ci propone un video, molto personale e coinvolgente, della premiazione e dei commenti di allora, sulla vittoria del Festival, con Gianni felice ma commosso per la scomparsa di Claudio Villa, proprio durante quella serata (1987).

In questa edizione del Festival, non si può fare a meno di parlare di Luigi Tenco e anche in questo caso, dall’immenso archivio del nostro padrone di casa, spunta una chicca: una versione chitarra e voce di “Ciao amore ciao” protagonista Massimo Priviero. Altri brividi.

Questa è una serata speciale, per me e non solo, e renderla preziosa ci pensa Iskra Menarini, corista di Lucio Dalla, una voce da paura, che canta “Caruso”. I muri dello studio tremano e ci disinteressiamo completamente di quello che succede all’Ariston. Non potrebbe essere diversamente. Mi sono fermato a parlare a lungo con Iskra, a telecamere spente e vi confesso che ho conosciuto una persona fantastica, competente, umile come solo i grandi sanno essere e che spero di vedere presto sul palco, magari proprio a Torino.

Piomba in studio Paolo Vallesi che è praticamente obbligato a cantare: piano e voce ed è “La forza della vita”; arriva anche Amara (autrice della canzone di Fiorella Mannoia, ndr). I due, domani sera in occasione della serata finale, si esibiranno sul palco dell’Ariston in un inedito, che parla di pace, brano dapprima escluso dalla gara, ma che per l’argomento trattato, verrà presentata fuori concorso. Perchè Sanremo è Sanremo, mi viene da pensare, ma è un attimo.

Altro momento molto coinvolgente quando la cantante toscana intona “Credo” e “Giorni” in versione unplugged. Sono sincero, la conoscevo molto poco: mi ha impressionato per la voce, potente e graffiante e per i testi che si rivelano poesia pura.

Guardo l’orologio e mi accorgo che è l’una di notte, ma non me ne siamo accorto, visto che la serata è passata in un attimo e purtroppo fra poco finirà.

Sullo schermo vedo Rocco Tanica dalla sala stampa: è quasi ora dei risultati.

C’è ancora spazio per della buona musica, con Fausto Mesolella, che, chitarra acustica a tracolla, ci offre un bellissimo brano: “Benedetta la Sicilia”, dedicata chiaramente alla sua terra, molto sentita e cantata davvero col cuore.

Ma è tempo di risultati: Giusy Ferreri, Ron, Al Bano e Gigi D’alessio sono eliminati.

Questa è la conferma che quest'anno, il terzo e probabilmente l'ultimo dell'era Conti, il Festival si è trasformato in un "Sanremo-Talent", dove i veri artisti, che possano piacere o meno, sono sacrificati alle nuove tendenze, quelle della musica usa e getta, quella dei "like" sui social, con la musica e i testi che diventano giusto un corollario, di cui non frega niente a nessuno.

E' il caso di dire #icontinontornano.

Tornando a noi, ho trascorso una bellissima serata e ringrazio di cuore Red e i suoi ospiti: come ho già scritto poco sopra, per una sera sono tornato ai tempi del Roxy Bar.

A domani.

Stay always tuned !!!

 

ccasione per assegnare unispevoo libro, Red saluta il ", competentetto pe negli a

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 11/02/2017