La Romania scende in piazza contro il governo che vuol salvare i corrotti

Quando la Politica tocca il fondo, i cittadini si ribellano. Mentre in Italia…

Non passa giorno che i nostri politici si distinguano per comportamenti che, anche se non rivestono un profilo penale, fanno a pugni con l’etica, la dedizione al bene comune e l’onestà. C’è aria di elezioni a, nell’agitazione generale e generalizzata per conquistare un seggio parlamentare lautamente retribuito, risorgono individui che non si sono certo distinti per zelo e competenza. Molti di costoro, sono anche stati condannati con sentenze passate in giudicato. Per non parlare della certezza della pena, una chimera per politici e furfantelli di ogni risma. L’esempio di come un popolo reagisce di fronte allo smaccato esercizio del potere, ci arriva dalla Romania

L’intera Romania è scesa in piazza contro il governo di Sorin Grindeanu. Mercoledì notte oltre 200mila persone sono scese in strada a Bucarest con gravi incidenti e cariche della polizia.

Alta la tensione anche nelle altre città. La più estesa mobilitazione popolare dal crollo del comunismo nel 1989, è stata provocata dall’improvvida decisione dell’esecutivo — una coalizione tra Partito socialdemocratico (Psd) e liberali-riformisti — di varare un decreto d’urgenza che  depenalizza l’abuso d’ufficio se il danno causato non supera i 40mila euro. Una misura imbarazzante per uno dei Paesi più poveri d’Europa.

Ad aggravare la crisi vi è stato ieri l’intervento del presidente Klaus Iohannis, nemico giurato dell’esecutivo e delle misure salva corrotti. «In relazione al decreto approvato martedì, ho investito la Corte costituzionale del caso, chiedendo che l’ordinanza sia dichiarata illegittima», ha annunciato Iohannis. Per l’opposizione il decreto è stata costruito ad hoc per ammistiare il leader del Psd Liviu Dragnea, attualmente “congelato” a causa di una condanna per mazzette. Il governo, seppur traballante, ha assicurato che il decreto  si farà a tutti i costi.

"Invece la pressione polare che si è manifestata anche con la comunità romena scesa in piazza  a Torino, ha costretto il Presidente a tornare sui suoi passi e ritirare il provvedimento. Non tutti ancora si fidano, ma la vittoria democratica dei Romeni mobilitati per giorni,  a sfidare il Governo, dovrebbe aver colpito con efficacia.

Anche  da questa vicenda esemplare dovremo imparare. In Italia tutto si compone con il goal di uno strapagato calciatore o con il trionfo dell'ugula del momento al Festival di Sanremo e tutto si trangugia con giovialità. Il "Popolo Bue " non si smentisce. 

 

 

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Articolo pubblicato il 05/02/2017