Venaria Reale (TO), un Presidio di Piemonte Stato davanti alla Reggia

Si svolgerà domenica 5 febbraio dalle 15 alle 17

La Reggia di Venaria rappresenta una testimonianza del Piemonte Sabaudo, invidiata in tutto il mondo. Lo scenario naturale, la maestosità dei palazzi, i preziosismi architettonici della Reggia, gli ampi spazi espositivi e ben disposti, per non parlare del parco, rappresentano un richiamo importante per visitatori di ogni età ed un orgoglio per i Piemontesi.

Chiamparino e i suoi assessori dovrebbero impegnarsi per divulgare, con iniziative intelligenti ed efficaci, la massima conoscenza all’estero e valorizzare  con maggior ampiezza e professionalità questo monumento, ideato dai Regnanti di Casa Savoia.

Invece, per la miopia dei nostri amministratori, molte sono le carenze che ne ostacolano la conoscenza in tutta Europa, la diffusione di programmi di attività di richiamoed immagini.

Altri mali affliggono la Reggia, dalla carenza di mostre di maggior richiamo, all’organizzazione di attività nel parco, per non parlare della logistica dei trasporti e dei parcheggi, della ristrettezza delle biglietterie che obbliga, specie nei giorni festivi, a code estenuanti, i virtuosi visitatori.

Tra i mali storici, da qualche mese è scoppiata anche un vertenza promossa dai lavoratori per le condizioni retributive e lavorative di gran lunga peggiori rispetto agli anni precedenti.


Il Movimento identitario Piemonte Stato, intende denunciare le carenze gestionali del personale ed impegnarsi a sostegno di questa vertenza, Domenica 5 febbraio terrà dalle 15 alle 17, un presidio davanti alla Reggia di Venaria Reale” per porre l’attenzione sul problema del volontariato che viene usato (abusato) al posto del lavoro retribuito e su quest’ultimo che molto sovente viene sotto pagato”.

“In un momento così difficile, dichiarano i coordinatori del Movimento,  riteniamo davvero vergognoso che, laddove c’è la possibilità di creare occupazione, questa opportunità non venga colta, sfruttando invece il volontariato che invece dovrebbe essere usato esclusivamente per l’opera nobile per il quale è nato, proseguono i responsabili del Movimento,  e cioè l’aiuto a chi è in difficoltà e per opere di protezione civile. Inoltre assistiamo troppo spesso ormai, a lavoratori che sono male retribuiti, ben al di sotto del fabbisogno per avere una vita dignitosa, come invece recita la Costituzione (art.36), ma di questo i vari Presidenti della Repubblica della quale, ahinoi facciamo parte, se ne dimenticano.

Oltre alla denuncia di una situazione che sta diventano annosa e crea pregiudizio alla continuità di apertura al pubblico della Reggia e delle esposizioni, Piemonte Stato trae anche le conclusioni sotto il profilo politico, motivando la loro discesa in piazza per domenica prossima. ” Intendiamo ribadire, concludono,  che il Piemonte, ormai in ginocchio, al guinzaglio dello stato italiano può solo soffocare. La nostra terra ha le potenzialità per risorgere, non può e non deve morire d’Italia. Indipendenza unica soluzione”.

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Articolo pubblicato il 04/02/2017