Torino, Il TAR del Piemonte blocca la riforma dei servizi psichiatrici. Ma Saitta non ci sta

Esultano le associazioni dei pazienti e le opposizioni in consiglio regionale, ma si preparano a nuove mobilitazioni contro l’arroganza dell’assessore

il Tribunale amministrativo ha accolto ieri mattina la richiesta delle associazioni, degli enti gestori e delle amministrazioni di sospendere la delibera del giugno 2015 in merito al "Riordino della rete dei servizi residenziali della Psichiatria".

La materia era stato oggetto, nei mesi scorsi di aspri confronti tra le associazioni di pazienti, le opposizioni in consiglio regionale e l’assessore Saitta, sino al ricorso al Tar e la decisioni dei giudici di sospendere l’efficacia delle norme in attesa della disamina.

Le prima dichiarazioni dei consiglieri di opposizioni che nei mesi scorsi hanno sostenuto le ragioni dei pazienti è inizialmente euforica.

“Bocciato due volte dal TAR, dichiara Davide Bono del M5S e rimandato ad ottobre, sconfitta l'arroganza di Saitta. Ora l'assessore alla Sanità, prosegue il consigliere, ascolti finalmente operatori e famiglie invece di continuare a cambiare delibera, all'insaputa della Commissione sanità, con il solo obiettivo di confondere i giudici amministrativi. ”. 

“Non possiamo che esprimere la nostra soddisfazione, aggiunge Alessandro Benvenuto, consigliere regionale della Lega Nord, per la decisione del Tar.

La riforma della psichiatria messa a punto da Saitta non guarda al merito, ma si fonda esclusivamente su parametri economici.  E’, senz’ombra di dubbio, conclude Benvenuto, un provvedimento che, se applicato, porta il sistema a compiere un passo indietro di trent’anni, soprattutto per quanto riguarda la tutela del paziente nella residenzialità psichiatrica”

“Giustizia è fatta: il Tribunale amministrativo ha accolto la richiesta delle associazioni, degli enti gestori e delle amministrazioni di sospendere la delibera di revisione della rete ospedaliera” lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Gian Luca Vignale”. “E’ evidente che la vittoria di oggi  non ci deve distogliere dall’obiettivo finale: sostenere l'assistenza domiciliare, potenziare le borse lavoro, censire il consumo di farmaci  – conclude Vignale – . Per questo motivo oggi stesso porrò la questione nella competente Commissione, chiedendo di programmare un’audizione dell’assessore Saitta”.

Ma le sorprese amare arrivano nel pomeriggio, quanto l’assessore Saitta, davanti alla Commissione consiliare annuncia che chiederà al Tar del Piemonte, dopo la sospensione della delibera, di anticipare il giudizio di merito dei ricorsi contro la revisione della rete psichiatrica, la cui udienza è stata fissata al prossimo 11 ottobre.  E intenderebbe  mantenere la delibera del  3 Giugno 2015, n. 30-1517 “Riordino della rete dei servizi residenziali della Psichiatria”, nonostante la pronuncia del Tar di ieri mattina.

“Il rinvio della discussione di merito di altri nove mesi, unita alla sospensione dell’efficacia delle nostre delibere, rischia di causare un danno a tutto il sistema sanitario regionale - spiega l’assessore Saitta -. Il nostro obiettivo è soprattutto quello di garantire che i pazienti siano curati e seguiti sulla base delle loro esigenze e purtroppo non sempre questo è avvenuto”.

Pronta la replica del consigliere  Vignale che smorza gli entusiasmi del mattino-“ L’assessore Saitta ha reso la delibera sulla residenzialità psichiatrica una questione personale: se ne faccia una ragione, non lo è. Solo gli stolti non cambiano idea, e chi governa non può certo pensare di arrogarsi il lusso dello scontro e dell’ottusità”

“Dichiarare che la delibera non si tocca e che il Tavolo sulla psichiatria non verrà convocato fino all’espressione del TAR, spiega  Vignale, è l’ennesima dimostrazione di un’arroganza incomprensibile. Ciò che l’assessore non ha voluto capire è che gli sconfitti saranno pazienti, familiari e terzo settore.  Questa giunta conclude Vignale, deve prendere atto delle decisioni del Tribunale amministrativo e dei limiti della riforma approvata”.

Al momento non sono pervenute altre prese di posizione. E’ certo che, oltre alla delusione, la mobilitazione della famiglie dei pazienti psichiatrici s’intensificherà a partire dai prossimi giorni. Purtroppo la sanità in tutte le sue sfaccettature continua ad essere bistrattata dalla giunta Chiamparino, ignorando che dietro a ogni istanza o problema, ci sono persone che soffrono.

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Articolo pubblicato il 27/01/2017