La figuraccia europea di Grillo e grillini

Leonardo Incorvaia per Civico20news

Se fossi un iscritto al Movimento Cinque Stelle (cosa che per fortuna NON sono) e come italiano (cosa che per fortuna SONO) chiederei a Beppe Grillo un congruo risarcimento per danni morali e d'immagine per la doppia triste figuraccia fatta (e fatta fare appunto al Movimento e, per estensione, agli italiani) al Parlamento Europeo con le sue "giravolte" o cambi di casacca che dir si voglia.

Che il personaggio sia bizzarro e sanguigno è cosa nota così come è cosa nota che la politica è l'arte del possibile e, oggigiorno, pratica la compravendita di se stessa, ma a tutto dovrebbe esserci un limite, non foss'altro per l'utilitaristico risvolto dei futuri risultati elettorali.

Ma,evidentemente, il potere, la "poltrona", e a questo punto mi vien da chiedere, interessi economici? stanno giocando un brutto scherzo all'ex comico genovese (e ormai sul discorso dell' "ex" si potrebbe discutere...) portandolo a comportamenti che, per chi si è erto a severo censore e moralizzatore della vita politica italiana, sanno tanto di suicidio politico, evento non nuovo nelle  italiche vicende e che tuttavia continua a non insegnare nulla.

Un breve riassunto della penosa e tragicomica vicenda: a sorpresa, il Grillo, sempre professatosi convinto antieuropeista e quindi facente parte, al Parlamento Europeo, del gruppo anti UE di Nigel Farage, leader dell'Ukip proBrexit, decide, motu proprio, di passare, armi e bagagli, all'Alde, Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa, una delle formazioni,in seno all'Europarlamento, maggiormente favorevoli all'UE, dopo averne avuto, evidentemente, un primo segnale favorevole; quello che, oltretutto, fa stupire dell'intera vicenda, è il fatto che il brusco cambiamento di rotta sia stato sottoposto al voto elettronico degli iscritti al Movimento e abbia ottenuto quasi l'ottanta per cento dei consensi! Come è possibile in un Movimento che, in teoria, dovrebbe essere un bastione dell'euroscetticismo?

Ma andiamo avanti: a pensar male si fa peccato ma spesso "ci si prende" come diceva il buon Andreotti e non è da escludere che l'Alde abbia approfittato dell'occasione, servita su un  piatto d'argento, di mettere in difficoltà gli antieuropeisti, infatti, all'atto dell'ingresso del Movimento nelle file dell'Alde, altro veloce voltafaccia (chi la fa l'aspetti!) da parte questa volta dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa, che sbatte bruscamente la porta in faccia ai Cinque Stelle, dicendo essere troppe le differenze politico- ideologiche tra i due gruppi per poter procedere... ma guarda un po'!

Ovviamente, l'imbarazzante vicenda non si conclude qui, perchè il mancato transfuga che fa? Se ne torna, coda tra le gambe, dall'ex alleato, Farage, che, incredibilmente, se lo riprende, pur con inevitabili, brucianti condizioni.

Che dire, a questo punto? Che non si sa se disprezzare di più lo sfacciato e maldestro opportunismo del guru del Movimento o ammirarne la monumentale faccia di bronzo per essersi ripresentato, cappello in mano, all'ex alleato? Che Grillo ha rinnovato, in faccia all'Europa e al mondo, la fama di cattivi e inaffidabili alleati che già ci eravamo guadagnati in altri momenti, sicuramente più tragici, della nostra storia recente e non?

Quello che è certo è che simili vicende, e mettiamoci anche nel conto l'infelice esperienza dall'incerto esito del sindaco di Roma, Virginia Raggi, in odore di avviso di garanzia e, perchè no, del sindaco di Torino, Appendino, ormai denominata "la bella addormentata" per la sua totale invisibilità ed inerzia, faranno pagare pegno al Movimento in temini elettorali e, a questo punto, direi per fortuna: oltre ad una sempre  più evidente incapacità politica e gestionale dei rappresentanti Pentastellati, vengono i brividi a pensare al Paese in mano ad un Movimento la cui Eminenza Grigia (o anima nera?)  un giorno combatte fieramente l'Europa, il giorno dopo ci va  a nozze!     

  

                                                                        Leonardo Incorvaia

 

 

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Articolo pubblicato il 14/01/2017