Tessile: Un settore al passo con la tecnologia

La filiera italiana, superato il 2016, si prepara alla sfida con la tecnologia 4.0

Il 2016 è stato un anno positivo per quanto riguarda la filiera italiana del tessile-abbigliamento-moda. Si è registrato una crescita dei fatturati e dell’export, oltre che un’intensa collaborazione tra i diversi comparti. All’interno del settore ci sono però realtà e situazioni molto diverse tra loro.

Mentre la parte a monte è in difficoltà con alcuni cali di fatturato, nella parte a valle, che comprende aziende di diverse dimensioni, si parla di miglioramenti. Questa situazione altro non è che la conseguenza degli ultimi eventi, tra cui la Brexit e le continue tensioni geopolitiche e finanziarie che sembrano non risparmiare nessuna area del mondo.

Intanto nel mese di dicembre si è arenata la trattativa che riguarda il rinnovo del contratto nazionale, scaduto il 31 marzo del 2016. Di conseguenza i sindacati hanno indetto uno sciopero di otto ore per la giornata del 13 gennaio.

Nonostante queste tensioni, pare proseguire il rafforzamento tra il sistema moda e le istituzioni nonostante il cambio di Governo. Resta da appurare se il nuovo Premier mostrerà lo stesso interesse dell’Esecutivo Renzi per il settore, forza strategica per l’economia italiana.

“Per il 2017 si prevede un aumento del fatturato del sistema moda, che arriverà a 83,639 miliardi” sottolinea il Presidente della Camera della Moda Carlo Capasa. Intanto a Febbraio tornerà la Milano Fashion Week con la moda femminile, evento di rilievo internazionale. Sarà l’occasione per scoprire se sarà inaugurata dal Premier o da una delegazione di ministri come negli anni passati.

La sfida più importante per questo 2017 riguarderà però la tecnologia 4.0 e secondo Anna Guffanti, Presidente del Gruppo giovani del Sistema moda Italia, “il progredire della tecnologia rappresenta una grande possibilità di crescita per le imprese del nostro territorio e il Made in Italy deve stare al passo coi tempi, seguendo le innovazioni che propongono, senza però abbandonare l’artigianalità che ci distingue.”

Giada Speziale

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Articolo pubblicato il 13/01/2017