L'angolo della satira del Prof. Giancarlo Pavetto - Festività di inizio anno
Menu natalizi

Chefs e strizzacervelli in grande spolvero

 Sono comparsi in tutti i talk show ed addirittura nel contesto del telegiornali. Sono gli chefs, oggetto anche di nutrite biografie (il Corriere:“avevo tredici anni quando…) pubblicate sui giornaloni  da seri opinionisti a caccia di pasti  gratuiti.

Tutti gli chefs massmediatici propongono cibarie sofisticate e complicate, tali da rendere impossibile capirne i componenti. Quasi sempre è indispensabile un pizzico di cuccuma….

Poi ti accorgi che il grande chef ha una folta barba nera che gli incornicia il volto severo. Ed allora non puoi evitare di pensare a quel pizzico di peli neri che cade sui piatti che sta cucinando. Almeno dieci euro in conto per ogni singolo pelo.

 Quei quattro milioni di italiani che fanno fatica a nutrirsi una volta al giorno e che vivono nelle strade e dormono sotto i ponti o nelle auto che il papa ha messo a loro disposizione (ma solo intorno al Vaticano), non possono disporre di un apparecchio televisivo. Hanno così avuto la fortuna di risparmiarsi intere trasmissioni, sia RAI che Mediaset, impegnate a presentare menù natalizi e di capo d’anno infarciti di ogni tipo di leccornie e prelibatezze.

 Non solo gli chefs stellati o non stellati imperversano nei talk show. Non mancano mai in ogni trasmissione che conti, i cosiddetti strizzacervelli, che sputano le loro opinioni su tutto lo scibile umano. “Dove si vede che la filosofia, la psicologia e tutta l’altra merce degenere guastano la testa anche a chi non sa che esistono. Una specie di bacillo Koch del cervello” (Giovannino Guareschi).

C’era da pensare che la salita al cielo del santone Marco Giacinto Pannella avesse smorzato le ubbie paradelinquenziali dei quattro gatti che gli facevano da  reggicoda. Invece anche nel periodo festivo i suoi quattro gatti non si fatti mancare una sfilata per le vie di Roma. Volevano più immigrati e, come al solito, un’altra amnistia.

Come se in Italia delinquenti non ce ne fossero già a sufficienza.

Ed infine una notizia che non fa più notizia. Un dominicano di 24 anni ha violentato per un giorno ed una notte una povera ragazza. Che un immigrato, affamato di sesso, violenti una donna italiana non è affatto una novità. Qualche prete, attingendo al dettato della “misericordia bergogliana”, direbbe che aveva solo bisogno di affetto. Ma l’anomalia era rappresentata dal fatto che il dominicano era agli arresti domiciliari e che era stato anche munito di un costoso ma inutile braccialetto elettronico.

Ora è in carcere, ma è probabile che i buoni giudici lo rimettano presto agli arresti domiciliari, e lo muniscano di un nuovo braccialetto elettronico sicuro come quello di prima.

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 11/01/2017